NOTIZIARIO del 24 settembre 2004

 
     

Darfur : governo Sudan , risoluzione ONU incentivo ai ribelli
di Carla Amato

Parlando all'assemblea generale delle Nazioni Unite ieri pomeriggio, il ministro degli affari esteri del Sudan ha parlato dell'impegno per la pace e il rispetto per i diritti dell'uomo nel Paese ampio ed in particolare nella regione del Darfur, ma ha denunciato la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU che minaccia sanzioni in assenza di un'azione del governo.

Mustafa Osman Ismail ha detto che il conflitto in Darfur e' provenuto dalle azioni dei ribelli e che il governo aveva tentato di ristabilire la pace ed evitare la guerra civile, ma il conflitto ha condotto ad una situazione estremamente complicata cui Khartoum ha risposto con misure speciali dirette. Ismail ha detto che il governo ha schierato la polizia ed ha aperto gli uffici legali distrutti dai ribelli e stava partecipando ai colloqui di pace anche se i ribelli non avevano cooperato.

Ma il Consiglio di sicurezza aveva minacciato purtroppo le sanzioni, ha aggiunto, imbaldanzendo i ribelli ed insistendo su circostanze non realistiche che, infine, hanno condotto all'interruzione dei colloqui di pace. Sabato, il Consiglio ha adottato un'altra risoluzione che, ha detto Ismail, "era un incentivo ai ribelli" e non ha tenuto conto degli sforzi di governo di contenere la crisi.

Il presidente dell'Unione africana e presidente nigeriano Olusegun Obasanjo relazionera' oggi il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione nella regione travagliata del Darfur del Sudan. Un portavoce dell'ONU ha infatti detto ieri che il presidente Obasanjo terra' oggi una dichiarazione aperta in Consiglio. L'Unione Africana ha una forza di controllo e peacekeeping in Darfur ed ha mediato nei colloqui fra il governo e i ribelli ad Abuja.

Il colloqui riprenderanno il 7 ottobre a Naivasha, Kenia. Vi e' stato invitato anche l'inviato speciale dell'ONU in Sudan Jan Pronk, che si rechera' invece mercoledì prossimo a Bruxelles per incontrare i funzionari dall'unione europea.

La guerra civile nel sud del Sudan dura da 21 anni, mentre l'intervento piu' recente delle truppe arabe Janjaweed - filogovernative e, si sostiene, appoggiate dal governo - ha introdotto metodi piu' violenti, con uccisioni in massa di civili e violenze sessuali sistematiche sulle donne.

Sono molte decine di migliaia i morti, ed oltre un milione di persone e' fuggito dal proprio territorio. 200000 rifugiati sono ospitati nel vicino Ciad e la situazione umanitaria e sanitaria e' gravissima, come denunciato dalla FAO e dall'OMS.

Gli USA hanno recentemente dichiarato - per bocca del segretario di Stato Colin Powell e poi dello stesso George Bush - che nel Darfur e' in atto un vero genocidio, accusa subito rifiutata dal governo sudanese. Il segretario generale dell'ONU Kofi Annan ha inviato una delegazione di esperti di genocidio e diritti umani in Sudan per appurare la natura esatta del conflitto in atto.

Lo speciale diritti umani


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