13 febbraio 2007

 
     

Voli CIA : Italia non firma trattato ONU contro scomparse forzate
di Gabriella Mira Marq

Mentre 57 Paesi membri dell'ONU hanno firmato la scorsa settimana un trattato che vieta le scomparse forzate e la detenzione segreta, Italia, Spagna, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti, proprio gli Stati piu' coinvolti nelle renditions, non hanno voluto aggiungere le loro firme.

Lo denuncia Sarah Ludford, europarlamentare e vicepresidente della Commissione provvisoria di inchiesta "on the alleged use of European countries by the CIA for the transport and illegal detention of prisoners". Alla vigilia della discussione della relazione della Commissione, che avverra' domani all'Europarlamento di Strasburgo, Ludford rivendica l'importanza dell'opera del Comitato e critica le opposizioni piu' o meno palesi al lavoro d'indagine.

"Il lavoro del comitato sulla CIA e' stato cruciale - sottolinea l'europarlamentare - nel mantenere i riflettori internazionali sui voli di tortura della CIA e sulle prigioni segrete e come motore dopo il lancio delle indagini giudiziarie in Italia, in Germania, in Spagna e in Portogallo". Ludford sottolinea che il Comitato ha raccolto "prove solide" per concludere che c'e' stata collusione da parte europea con il programma straordinario di rese della CIA.

Ciņ significa - spiega - che i governi europei possono essere ritenuti responsabili di gravi illegalita' per aver facilitato o aiutato il rapimento, la tortura e la detenzione di inermi senza accuse ne' processo. Ludford evidenzia anche che alcuni membri del Parlamento Europeo - sulla base degli ordini provenienti dalle loro capitali - stanno cercando di annacquare la critica ben meritata dai loro governi. Il che pero', sottolinea, non toglie forza alla relazione finale del Comitato.

Il Comitato ha approvato a meta' gennaio il rapporto finale del relatore Claudio Fava con 28 voti favorevoli, 17 contrari e 3 astenuti, quindi anche con il voto favorevole di europarlamentari conservatori. Fra le prove portate, 1245 voli di aerei privati usati dalla Cia e che hanno fatto scalo in aeroporti europei o hanno sorvolato lo spazio aereo di Paesi membri UE fra il 2001 e il 2005, anche se non tutti sono stati usati per le extraordinary renditions. Inoltre si contano 21 casi ben documentati di resa straordinaria (in Italia quello di Abu Omar) in cui le vittime sono state trasferite attraverso un Paese europeo o erano residenti in uno Stato europeo ai tempi del loro rapimento.

Cosi' come aveva fatto il Consiglio d'Europa dopo l'inchiesta di Dick Marty, la commissione UE accusa diversi Stati membri di passivita' e forse complicita' di fronte alla pratica delle rese illegali e della deportazione dei sospetti terroristi da parte dei Servizi segreti americani in Paesi spesso a rischio di tortura. I membri del comitato parlano di mancanza di cooperazione da parte del Consiglio dei Ministri UE e deplorano queste rese come "strumento illegale usato dagli USA nella lotta contro il terrorismo".

Secondo il rapporto, non e' poi da escludersi che in Europa vi siano prigioni segrete (lo stesso Bush ne ha ammesso l'esistenza, pur non indicando particolari dislocazioni), ipotizzando che alcune di esse possano essere situate nelle basi militari degli Stati Uniti e - mette in guardia il rapporto - "ci potrebbe essere una mancanza di controllo" su queste basi da parte dei Paesi europei che le ospitano.

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