NEW del 27 gennaio 2006

 
     

L'armadio della vergogna
di osservatoriosullalegalita.org

"Dentro un armadio, rifilato in un vano recondito della sede della Procura generale militare, in via degli Acquasparta a Roma, sono stati nascosti per sessant'anni i fascicoli contenenti i nomi dei responsabili, nazisti e fascisti di Salò, delle centinaia di stragi che hanno colpito il nostro Paese tra il 1943 e il 1945. Ritrovati da un magistrato, hanno permesso di varare pochi processi, i cui potenziali imputati e testimoni sono quasi tutti morti.

Nella bozza di relazione della commissione parlamentare d'inchiesta su quell'occultamento si legge che non vi fu nessun "complotto politico" per il mancato svolgimento dei processi sui crimini nazi-fascisti in Italia. Nel documento conclusivo si esclude anche "un'autonoma e subdola manovra della magistratura militare" per "l'occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti". La minoranza sostiene invece che vi fu una "volonta' politica e della magistratura militare di non celebrare i processi".

Grazie a quell'armadio gli assassini hanno goduto di sessant'anni di impunita' per i delitti di Sant'Anna di Stazzema, Marzabotto, Fivizzano, Capistrello, Barletta, Matera e tanti altri Comuni colpiti dalla barbarie in cui vi furono decine di migliaia di vittime, civili in fuga dalla guerra, per lo più donne, vecchi, bambini.

Franco Giustolisi, giornalista, è inviato speciale dal 1960: ha lavorato per Paese Sera, Il Giorno, la Rai (Tv Sette) e attualmente scrive per L'Espresso. Ha scritto con Pier Vittorio Buffa, Al di là di quelle mura (Rizzoli, 1984) e con Pier Vittorio Buffa e Alberto Franceschini, Mara, Renato e io. Storia dei fondatori delle BR (Mondadori, 1988). Nel 2003 ha partecipato al volume collettivo 'Tra storia e memoria. 12 agosto 1944: la strage di Sant'Anna di Stazzema', edito da Carocci.

Dal 1996 conduce la sua battaglia per far luce sull'Armadio della vergogna. In questi anni è stato uno dei più attivi promotori delle diverse iniziative a favore della costituzione della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle stragi nazifasciste. Per questo motivo, il 12 dicembre del 2001 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Stazzema.

Speciale diritti umani

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