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NOTIZIARIO del 03
gennaio 2005
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Sudan
: firmati cessate il fuoco e fine Sharia per non Islamici Il governo sudanese e gli ufficiali ribelli del Sud Sudan hanno concordato due anni di pace, stabilendo anche che la Sharia non sara' piu' applicata ai non Islamici nella federazione del Paese africano. La decisione e' stata presa nei colloqui di venerdi', firmando il cessate il fuoco e stendendo un dettagliato piano per chiudere un ventennio di conflitto nel Sud Sudan nel quale sono morti circa due milioni di persone per le violenze e per la fame. La guerra, che si e' chiusa anche su pressione dell'ONU, che ha approvato nei mesi scorsi una risoluzione - contrapponeva il nord, a maggioranza araba, al sud ribelle, consistente per lo piu' di Cristiani e Animisti. Gli accordi prevedono che il governo ritiri nell'arco di due anni e mezzo i 91.000 soldati dal sud controllato dai ribelli mentre un governo preposto alla guida del sud autonomo creera' un esercito separato e gestira' la regione con le sue quote derivanti dal petrolio, con i proventi del prelievo fiscale locale e con gli aiuti internazioni. I ribelli, nel frattempo hanno 8 mesi per ritirare le loro forze dal Sudan del nord. Il 30% degli armati dovranno essere ritirati a 4 mesi dalla cerimonia della firma degli accordi, che e' fissata per il 9 gennaio in Kenya, come annunciato dal viceambasciatore keniota in Sudan, Ad'Dirdeiry Hamed. Il ribelle "sercito per la liberazione del popolo del Sudan"e l'armata regolare di Khartoum si sono anche accordati sul disarmo dei gruppi ribelli minori durante il 2005. Il governo ed i ribelli contribuiranno con 20.000 soldati al nuovo esercito integrato e smobiliteranno un certo numero di militari. L'accordo prevede anche che il Sudan riscrivera' la Costituzione per assicurare che la legge islamica della Sharia non sia applicata ai non Musulmani nell'intero Paese. Lo ha annunciato il portavoce dei ribelli, Samson Kwaje. Si spera che il raggiungimento di un accordo per il conflitto del sud-Sudan favorisca la cessazione delle violenze nella regione del darfur, in cui si conduce una guerra civile separata nella quale da marzo sono morte 70.000 persone e circa 2 milioni sono state costrette a fuggire dalle loro case.
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Caso Sudan - Darfur: 1.200.000 profughi, 50.000 morti Caso Sudan - Khartoum: 900.000 vittime di violenza e povertà Il caso Uganda : orecchie, nasi e labbra tagliate e bimbi soldato Il caso Congo: 40.000 vittime di stupro in 6 anni L'Unione Europea stanzia 18 mld di euro per il Darfur Rifugiati
e asilo:
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