NOTIZIARIO del 14 settembre 2004

 
     

Sudan e rifugiati : il Darfur e l' altra guerra
di Carla Amato

Le morti nello scoppio di una mina di due operatori umanitari in Sudan, un Britannico ed un Sudanese, hanno evidenziato i pericoli che affrontano le agenzie umanitarie nella regione del Darfur.

Gli sforzi delle agenzie non governative e della FAO per portare sussidi alla popolazione rifugiata sono stati impediti per alcuni mesi da problemi logistici ma ora l'insicurezza sembra essere l'ostacolo principale. Lo ha confermato il coordinatore dell'agenzia dei rifugiati ONU a Khartoum, Da Silva: "la sicurezza probabilmente sta transformandosi nel vincolo principale al trasporto dell'assistenza umanitaria nel Darfur."

Egli ha anche evidenziato "una tendenza negativa" e preoccupante di attacchi dei miliziani armati contro gli operatori umanitari nel Darfur nelle tre settimane scorse, malgrado un fragile cessate il fuoco firmato fra il governo ed i ribelli in aprile. Da Silva ha detto che anche gli attacchi ai civili e le schermaglie fra le forze statali ed i ribelli sudanesi sembrano cresciuti.

Ma mentre la Comunità internazionale discute come affrontare la crisi del Darfur, per i cui crimini l'ONU ha varato due risoluzioni volute dagli USA e Kofi Annan ha nominato la commissione presieduta da Antonio Cassese , richiamando l'attenzione di tutti i media sulla regione travagliata, un altro disastro sta accadendo silenziosamente appena fuori la capitale, Khartoum, nell'accampamento di El Salaam.

Nonostante il nome ('pace' in Arabo), non c'e' niente di pacifico ad El Salaam, che accoglie 120.000 rifugiati, spostati dalle loro sedi nella guerra del sudSudan, nel 1992. Gli abitanti del campo lo hanno soprannominato "Jaborona", che significa approssimativamente 'forzare qualcuno fare qualcosa contro sua volonta''.

Oltre un anno fa, il governo del Sudan ha raso al suolo con i bulldoze edifici, scuole, cliniche, latrine, lasciando una traccia fangosa generatrice di malattia e miseria. I funzionari sudanesi dicono che le demolizioni fanno parte di un piu' grande programma di ricostruzione della zona fatto per migliorare la vita dei residenti e per portare loro i servizi vitali quali elettricita' ed acqua. Tuttavia, i progetti sono troppo costosi per essere realizzati e non ci sono segni di prossimi servizi.

L'accampamento vicino di Wad Bashir ospita altre 74.000 persone. Il governo ha distrutto anche qui gli edifici e le infrastrutture a meta' del 2003, lasciando fori putridi dove c'erano le connessioni fognarie e forzando i residenti ad erigere dimore improvvisate e deboli che forniscono poco riparo. Le demolizioni sono continue nell'accampamento dei rifugiati Mayo a Khartoum, dove oltre 2.000 case sono state rase al suolo.

Il totale dei rifugiati che vivono in queste condizioni e' 900.000. Il governo chiede un contributo spese per la costruzione dei nuovi edifici che la maggior parte dei rifugiati non puo' permettersi di pagare. La situazione e' pericolosa dal punto di vista sanitario, soprattutto per i bambini.

La Comunita' internazionale pensa che molta gente spostatasi possa tornare alle terre d'origine, finita la stagione delle pioggie, soprattutto se sara' firmato un accordo di pace nord-sud al termine dei colloqui fra il leader John Garang ed il vice presidente sudanese Ali Uthman Muhammad Taha, ripresi la settima ascorsa a Nairobi, in Kenia.

Alcune decine di migliaia di persone, nonostante non vi sia ancora alcuna certezza sui risultati delle trattative, si sono gia' messe in viaggio per tornare a "casa", azione considerata prematura dagli operatori umanitari sul posto, che hanno evidenziato che i rifugiati sono vittime delle violenze, delle tasse, del banditismo, degli abusi sessuali e della fame, mentre fanno ritorno alle loro terre.

Il supporto umanitario delle Nazioni Unite che li soccorre sta funzionando solo per il 20% del fabbisogno ed occorre costituire un fondo che permetta di coprire entro la fine dell'anno costi di 123 milioni di dollari.

Lo speciale diritti umani


by www.osservatoriosullalegalita.org

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