NEW del 12 novembre 2005

 
     

Prigioni CIA : USA indagano su fuga notizie
di Rico Guillermo

Il comitato per i servizi segreti del Congresso americano esaminera' la possibile perdita di informazioni classificate sulle prigioni segrete della CIA ma non accogliera' la richiesta dei Democratici di condurre un'indagine che parta dal 2003 sulle informazioni di intelligence americane sull'Iraq. Tale inchiesta restera' al comitato di intelligence del senato, che e' alla seconda fase dell'indagine.

I parlamentari repubblicani Bill Frist e Dennis Hastert hanno richiesto un'indagine congressuale sulla fuga di notizie riguardanti l'esistenza delle prigioni segrete della CIA sul Washington Post. L'inchiesta del giornale diceva che esse hanno toccato otto Paesi, compreso le democrazie in Europa orientale, anche se l'amministrazione non ha smentito ne' confermato.

In una lettera, i due leader repubblicani hanno detto che la fuoriuscita di informazioni classificate da parte degli impiegati del governo e' sembrata aumentare negli ultimi anni, "stabilendo una tendenza pericolosa che, se non richiamata rapidamente e fermamente, probabilmente peggiorera'". Il comitato sull'intelligence della Camera, presieduto dal repubblicano Peter Hoekstra, sta gia' studiando le perdite di informazioni classificate.

Questa scelta e' comunque una conferma indiretta dell'esistenza delle prigioni, cui il Comitato internazionale della Croce Rossa ha chiesto accesso e sulle quali sta indagando per il Consiglio d'Europa (l'organizzazione paneuropea che si occupa anche di diritti umani) Dick Marty, che ha promesso durezza con i Paesi colpevoli.

In merito invece all'insistenza dei Democratici sulle informazioni di intelligence precedenti alla guerra in Iraq e sulla loro effettiva consistenza, alla Casa Bianca il consigliere per la sicurezza nazionale Stephen Hadley ha criticato "l'idea che l'amministrazione abbia manipolato in qualche modo l'intelligence prebellica riguardante l'Iraq".

Egli ha detto che "alcuni critici oggi si sono ricreduti sul fatto che nel 2002 Saddam Hussein avesse armi di distruzione di massa" e sono convinti che le informazioni fossero state falsificate al fine di poter invadere il Paese, ma, ha detto, "l'intelligence sulle armi di distruzione di massa di Saddam, che non sono state mai trovate, "e' stata basata sull'aggregazione delle informazioni di un certo numero di fonti".

Sullo sfondo di queste polemiche, resta la questione delle torture nelle prigioni, che gli USA dicono di non aver mai praticato come metodo e di non voler praticare, in aperta contraddizione con la proposta del vicepresidente USA Dick Cheney che gli agenti della CIA siano autorizzati in casi estremi all'uso della tortura sui sospettati in loro custodia.

Speciale diritti con dossier Abu Ghraib e Guantanamo

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