NEW del 18 aprile 2005

 
 
       
 

Torture : le assicurazioni diplomatiche non sono una garanzia
di Rico Guillermo

I governi di Europa e Nord America stanno inviando con sempre maggior facilita' in altri Paesi a rischio tortura detenuti stranieri sulla base di "assicurazioni diplomatiche" che espongono i prigionieri a seri rischi di tortura o trattamenti insani.

La tortura e' bandita dalle leggi e convenzioni internazionali e non sono ammesse eccezioni e il divieto e' esteso al trasferimento di persone in Paesi a rischio tortura e persecuzione.

I governi - compreso il nostro - hanno sempre saputo che occorrevano adeguate verifiche per proteggere dalla tortura i detenuti trasferiti in un altro Stato, ma nell'era del terrore la troppa attenzione risulta un inconveniente anche per Nazioni occidentali sedicenti democratiche, per cui si e' sviluppata la tendenza negativa a concedere con facilita' l'estradizione sulla base di mere assicurazioni diplomatiche.

Lo speciale relatore per i diritti umani dell'ONU, il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa e l'Esperto indipendente dell'Onu per i diritti umani e la lotta al terrorismo hanno messo in guardia sul fatto che questa pratica erode gli spazi di garanzia riguardanti il divieto di tortura nel mondo.

La questione e' denunciata anche dal nuovo rapporto dell'Osservatorio mondiale sui diritti umani, di 91 pagine, che si intitola "ancora un rischio: le assicurazioni diplomatiche non salvaguardano contro la tortura".

Esso documenta infatti la crescente pratica di Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Olanda ed altri Paesi, di accontentarsi di assicurazioni di un trattamento umano prima di trasferire sospetti di terrorismo in Stati che non hanno firmato convenzioni contro la tortura.

Il rapporto dettaglia decine di casi che riguardano trasferimenti verso Paesi dove la tortura e' una pratica comune, come Siria, Egitto e Uzbekistan. oppure richiesti da altri Paesi a rischio come Yemen, Marocco, Tunisia, Algeria, Russia, e Turchia, dove alcune categorie di detenuti - ad esempio sospetti Islamici, Ceceni o Curdi - sono fatti segno di trattamenti brutali o disumani.

In Canada, un atto governativo chiamato "certificato di sicurezza", permette di deportare i sospetti di terrorismo in luoghi dove sono a rischio tortura. In molti di questi casi, il governo ha ottenuto assicurazioni da Egitto e Marocco.

Il governo britannico accetta semplici assicurazioni da Algeria e Marocco per i detenuti etichettati come 'terroristi', e lo stesso fanno Olanda, Austria e Germani nei confronti di Turchia e Russia.

Nel dicembre 2001 la Svezia ha espulso due richiedenti asilo egiziani basandosi sulle sole assicurazioni diplomatiche ma e' scoppiato uno scandalo a seguito dell'accertamento del fatto che essi erano stati torturati e messi a rischio mentre erano sotto la custodia egiziana. Il governo aveva negato ogni responsabilita' per il trattamento inflitto ai due malcapitati.

Ovviamente molti casi riguardano gli Stati Uniti, direttamente o indirettamente, dato che l'amministrazione di George W. Bush ha deciso di votarsi alla lotta al terrore.

Anche dall'Italia sono partiti voli con sospettati appartenenti di Al Qaida diretti verso lidi in cui non e' garantito il rispetto per i diritti umani.

Il nostro Paese e' anche stato rampognato pochi giorni fa dal parlamento europeo per aver espulso (o deportato) da lampedusa in Libia alcuni immigrati clandestini senza aver dato prova di aver accertato che essi non fossero effettivamente richiedenti asilo e senza aver tenuto conto che la Libia non ha firmato le convenzioni di Ginevra per i rifugiati.

Speciale diritti umani

Speciale terrorismo


by www.osservatoriosullalegalita.org

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Torture : prigionieri uccisi nelle prigioni USA all'estero

Rapporto del Pentagono sulle torture ad Abu Ghraib e Guantanamo