NOTIZIARIO del 06 novembre 2004

 
     

Squadroni della morte : presidente Honduras ammette e si scusa
di Mauro Giannini

Il presidente dell'Honduras Ricardo Maduro ha rotto un lungo silenzio ufficiale e presentato delle scuse per le sparizioni e le morti degli oppositori di sinistra negli anni '80 vittime degli "squadroni della morte".

"Devo con dolore riconoscere la responsabilita' dello Stato e chiedere alle famiglie di perdonare queste azioni deprecabili", ha dichiarato Maduro in un discorso pronunciato giovedi' sera.

Gli squadroni della morte erano composti da poliziotti e militari. Negli anni '80 coloro che erano sospetti oppositori del regime erano prelevati a casa o per strada e detenuti in celle segrete dove spesso erano torturati. Alcuni movimenti per i diritti dell'uomo parlano di decine di morti e di almeno 184 desaparecidos.

La Guerra Fredda e la volonta' di eliminare chi aveva idee di sinistra travolse poi in quell'epoca anche l'America centrale. Quando Nicaragua, Salvador e Guatemala erano vicini alla guerra civile, alcuni consiglieri americani addestrarono l'esercito honduregno.

E' in quell'epoca che l'attuale ambasciatore in Iraq John Negroponte maturo' la sua esperienza in America centrale, cosa che gli vale ancor oggi molte accuse - sempre respinte, delle organizzazioni per i diritti dell'uomo.

Una trentina di ufficiali honduregni furono perseguiti per le violenze di carattere politico, ma solo uno e' stato condannato mentre gli altri hanno beneficiato di una amnestia.

Oggi l'ammissione di Maduro rende in parte giustizia alle vittime, ma anche ai loro familiari, ai testimoni ed alle associazioni per i diritti umani che si sono battuti in questi anni venendo spesso dipinti come visionari e faziosi.

Speciale diritti umani


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