NOTIZIARIO del 16 settembre 2004

 
     

Iraq : Kofi Annan definisce la guerra illegale, trema Tony Blair
di Mauro Giannini

Tony Blair ieri sera ha subito una doccia fredda dopo che Kofi Annan, il segretario generale dell'ONU, ha detto testualmente che la guerra in Iraq era illegale. Parlando sulla rete mondiale della BBC, Annan ha detto che la guerra era "in non conformita'" con il Consiglio di sicurezza dell'ONU e con la carta delle Nazioni Unite.

Richiesto se ci fosse autorita' legale per la guerra con l'Iraq, Annan ha detto: "ho dichiato chiaramente che non era conforme al consiglio di sicurezza e con la carta dell'ONU." Annan ha inoltre detto che non ci potrebbero essere elezioni credibili in Iraq a gennaio prossimo qualora continuasse l'attuale condizione di insicurezza nel Paese.

Questa e' la prima volta che Annan e' stato cosi' franco nella sua critica dei motivi che hanno generato l'andata in guerra. Le sue osservazioni hanno generato critiche ma soprattutto agitazione. In Italia si registra un analogo commento del senatore Giulio Andreotti che ha affermato di dover ancora conoscere i motivi dell'entrata in guerra di Bush ed ha messo in guardia dal definire quella attuale una guerra di religione.

Il quotidiano britannico The Independent registra invece la richiesta da parte della componente pacifista del partito laburista di una dichiarazione da parte dell'Avvocato Generale Goldsmith sulla questione della legalita' della guerra. La squadra di controllo dell'ONU sulle armi, condotta da Hans Blix, non trovo' infatti prova delle armi di distruzione di massa, ma Goldsmith trovo' ugualmente una giustificazione legale all'ingresso in guerra.

Il giornale sottolinea che il Foreign Office la notte scorsa ha cercato di mitigare le osservazioni di Annan, dicendo: "il Procuratore generale stabili' all'epoca la posizione del governo su base legale circa il chiaro uso della forza militare." Goldsmith ha sostenuto che la minaccia dalle armi di distruzione di massa era uno dei motivi per giustificare l'azione nell'ambito della risoluzione 1441 dell'ONU.

Tuttavia, sia Robin Cook, l'ex ministro degli esteri che Clare Short, l'ex Segretaria di Stato per lo sviluppo internazionale, dimessasi dal Governo sulla questione della guerra, misero in dubbio la legalita' della guerra e della giustificazione legale di Goldsmith. La Short ha sostenuto che i capi del personale delle forze armate erano riluttanti ad andare in guerra fino a che Goldsmith non defini' - alla vigilia della battaglia - che c'era giustificazione legale per la guerra.

Elizabeth Wilmshurst, il numero due nella squadra legale del Foreign Office, si dimise per protesta argomentando che l'attacco dell'Iraq era un attacco preventiva, una settimana prima dell'inizio della guerra.

Secondo The Independent, il Foreign Office avrebbe il timore che la sua giustificazione legale per la guerra con l'Iraq possa generare una contestazione anche come conseguenza del pronunciamento della Corte di Giustizia internazionale contro la costruzione del muro di sicurezza di Israele.

Ma anche la domanda ad Annan sulle elezioni in Iraq ha avuto effetti in Gran Bretagna. Il ministro degli esteri Jack Straw ha detto in una riunione riservata del partito laburista questa settimana che lo scopo degli attacchi degli insorti in Iraq e' impedire il realizzarsi delle elezioni. Ha detto che le c'era una forte avversione perche' l'Iraq democratico e pacifico sarebbe un modello per il Medio Oriente.

Annan disse il mese scorso che lo staff dell'ONU che tornava in Iraq dopo due attacchi con bombe suicide lo scorso ottobre avrebbe contato sulle forze multinazionali a guida USA per la sua protezione. La piccola squadra condotta dal pachistano Ashraf Jehangir Qazi e' giunta a Baghdad il 22 settembre con la commissione elettorale dell'ONU.

Secondo il giornale britannico, Straw ha detto al partito che sono stati fatti tentativi di convincere i paesi non appartenenti alla forza multinazionale a fornire sicurezza per la squadra ma, eccetto che per il Canada, essi erano stati infruttuosi.

Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno cercato ieri di difendere i due piloti degli elicotteri che hanno lanciato sette razzi su una folla a Baghdad domenica, uccidendo 13 persone e ferendone 41, dicendo che essi erano stati sotto "un fuoco dal suolo ben mirato". Cio' differisce dalla prima dichiarazione dei militari degli Stati Uniti che sostenevano di aver aperto il fuoco con i razzi per impedire che un veicolo da guerra Bradley che era stato colpito da una bomba fosse saccheggiato da armi e munizioni.

La giustificazione degli USA sull'incidente nel quale Mazen al-Tomeizi - un operatore televisivo palestinese che lavorava per la TV satellitare al Arabiya - e' stato ucciso, e' stata contraddetta dal filmato ripreso dal suo cameraman al momento che il razzo ha colpito. Non ci sono suoni di spari dalla folla nei momenti precedenti l'attacco degli elicotteri.

The Independent commenta che "le spiegazioni dei militari USA sugli accadimmenti in cui sostengono di prendere a bersaglio gli insorti ma i morti sono soltanto civili, sono spesso contraddetti dalle immagini della televisione araba dell'avvenimento, che gli ufficiali degli Stati Uniti evidentemente non guardano prima della pubblicazione delle dichiarazioni.

Nel weekend gli USA hanno sostenuto di colpire gli insorti in un'incursione di precisione a Falluja mentre gli Iracheni stavano guardando le immagini in televisione di un'ambulanza attaccata dall'aria in cui un autista, un paramedico e cinque pazienti sono morti."

by www.osservatoriosullalegalita.org

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