Iraq
: decapitato l'
ostaggio sudcoreano
di red
Dopo aver accettato, sembra, di prorogare l'ultimatum relativo all'ostaggio sudcoreano - forse sperando che facessero effetto le proteste dei suoi concittadini a Seul - i sequestratori, il gruppo Jamat al Tawhid e Jihad, hanno inviato alla TV del Qatar Al Jazira un video nel quale dichiarano di aver decapitato l'ostaggio e documentano il gesto.
Le autorita' della Corea del Sud hanno confermato che e' stato ritrovato in Iraq il corpo di un coreano rispondente alle caratteristiche del traduttore rapito. Kim Sun-il aveva 33 anni ed aveva accoratamente chiesto nel primo video con le minacce dei rapitori: "I nostri militari devono ritirarsi non voglio morire".
Mentre a Seul si manifestava a sfavore dell'invio delle truppe, un sondaggio online ha mostrato che il 70% delle 28000 persone che hanno risposto hanno chiesto di rinunciare all'invio del contingente, mentre solo il 24% si e' mostrato favorevole. Tuttavia il governo sudcoreano e' rimasto fermo nella sua decisione di inviare altri 3000 soldati in Iraq, nella zona curda.
Il sudcoreano e' il terzo ostaggio ad essere crudelmente decapitato da militanti vicini ad Al Qaeda. Il primo fu Nick Berg, sempre in Iraq, il secondo Paul Marshall Johnson, in Arabia Saudita. La decapitazione e' prevista in alcune legislazioni islamiche, ma avviene con spade o scimitarre, mentre in questi casi e' stato usato un grosso coltello, che non permette un taglio netto e prolunga le sofferenze della vittima.
Tre giorni fa la conferenza dei Paesi islamici ha condannato questo tipo di omicidi, in particolare l'uccisione di Johnson, mentre due settimane fa la Lega Araba ha condannato tutte le uccisioni di civili.
Oggi la Corea del Sud, tramite il ministero dell'industria, commercio ed energia, ha chiesto ai propri cittadini in Iraq per motivi di lavoro di abbandonare il Paese. I sudcoreani nel Paese dovrebbero essere ancora 22.
by www.osservatoriosullalegalita.org
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