NOTIZIARIO del 26 dicembre 2004

 
     

OSCE ed Europa contro razzismo , antisemitismo e xenofobia
di Carla Amato

Alla vigilia di Natale il presidente di turno dell'OSCE, il ministro degli esteri bulgaro Solomon Passy, ha nominato tre persone come suoi personali rappresentanti per la campagna per la promozione della tolleranza e per combattere il razzismo, la xenofobia e la discriminazione nei 55 Stati membri.

L'irlandese Anastasia Crickley, attuale presidente del Centro di monitoraggio europeo contro il razzismo e la xenofobia, sara' rappresentante per la lotta al razzismo, alla xenofobia ed alla discriminazione, incentrando la sua azione anche sull'intolleranza e la discriminazione nelle religioni che coinvolgano Cristiani.

Gert Weisskirchen, professore di Educazione superiore e membro del parlamento tedesco, sara' il rappresentante per la lotta all'antisemitismo. Weisskirchen e' gia' vicepresidente dell'assemblea parlamentare dell'OSCE e si occupa di cultura e media.

L'ambasciatore Ömür Orhun, capo della delegazione turca presso l'OSCE per quattro anni, dal 2000 al 2004, ha accettato di ricoprire l'incarico di rappresentante per combattere l'intolleranza e la discriminazione contro i Musulmani.

Il suo mandato, come quello degli altri due rappresentanti, include la promozione di un miglior coordinamento degli sforzi degli Stati membri a mettere in atto le decisioni dei vertici dell'OSCE in campo di tolleranza e non discriminazione.

Questa decisione segue le conferenze per la tolleranza tenutesi quest'anno a Berlino, Parigi e Bruxelles, nelle quali, oltre a parlare di propaganda antisemita e razzista, si e' parlato del ruolo di internet nel propagarsi dei crimini dell'odio. L'OSCE ha recentemente accettato l'offerta della Spagna di ospitare una conferenza sull'antisemitismo e le altre forme di intolleranza a Cordova, nel giugno 2005.

Quest'anno il tema della tolleranza e' stato fortemente sentito in molti Stati d'Europa. Mentre da un lato sono state ristrette le maglie per l'ingresso di nuovi immigrati e per la concessione dello status di rifugiato, i tribunali hanno condannato partiti, tv e politici colpevoli di crimini dell'odio, ed alcuni autorevoli personaggi si sono spesi in favore del rispetto e della convivenza fra popoli e religioni.

In Francia, dopo una recrudescenza di atti antisemiti e antimusulmani diverse autorita' hanno espresso condanna e solidarieta' con le comunita' colpite e in Olanda dopo le reazioni all'assassinio da parte di un islamico del regista Theo Van Gogh, la regina Beatrice ha visitato le comunita' musulmane come segno di tolleranza.

Ieri in Gran Bretagna la regina Elisabetta, nel tradizionale videomessaggio natalizio ha affrontato il tema della convivenza tra le diverse confessioni religiose, commentando che "ogni religione ha qualcosa da insegnarci sulla tolleranza e sul rispetto dell'altro".

Il messaggio del capo dello stato britannico giunge dopo la devastazione di un teatro londinese dove era in scena una rappresentazione che attaccava la religione Sikh, diffusa nel Regno Unito fra gli immigrati di origine indiana.

Anche in Italia, dopo le ondate di immigrati clandestini e le scelte in materia di immigrazione, si e' recentemente riaperta la discussione a seguito della presa di posizione in di esponenti della Lega, anche con ruoli di governo, sulla vicenda del giudice Papalia.

Speciale diritti umani con sezione immigrazione


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