NOTIZIARIO del 15 dicembre 2004

 
     

Giustizia : razzismo e reati d' opinione
di Rico Guillermo

E' polemica sulla vicenda Papalia. Secondo il segretario generale del Movimento per la Giustizia, il magistrato Nino Condorelli, "ieri, nel giro di poche ore, si sono consumate - oltre ogni possibilitą di immaginazione - le residue capacitą degli organi parlamentari di tutelare la dignitą delle Istituzioni e dell'Ordinamento democratico".

A giudizio di Condorelli, che parla di "principi fondamentali di tutela della persona e di ripartizione dei poteri in un moderno Stato democratico", i deputati leghisti hanno usato il "comodo riparo di prerogative istituzionali" per "gravemente oltraggiare...un magistrato colpevole solo di aver compiuto atti del proprio ufficio sgraditi ad un Partito Politico dell'attuale maggioranza di governo".

Questo partito, secondo Condorelli mostra una ostilita' dichiarata "nei confronti della normativa vigente contro le discriminazioni razziali", ostilita' che "si č da tempo trasformata in un atteggiamento manifestamente e rozzamente persecutorio nei confronti di tutti quei magistrati che, adempiendo ai doveri loro imposti da questa Costituzione, vi hanno dato puntuale applicazione".

Condorelli conclude che i magistrati devono restare ai propri posti, "e continuare ad incarnare quel modello di giudice e di magistrato sempre scomodo, ed ormai esplicitamente respinto (fino ad essere bollato, per una curiosa legge del contrappasso, persino di 'razzismo' e di 'nazismo') dall'attuale Sistema di gestione della cosa pubblica" anche perche' "nessuno pensi di poterci sostituire con nuovi 'mercenari' facilmente reclutati in via straordinaria".

Il riferimento e' al magistrato elettivo, figura spesso richiamata dalla Lega ed aborrita da tutti coloro che pensano alla mafia ed ai poteri economico-criminali forti che potrebbero candidare propri uomini facili da gestire.

Per i leghisti invece, riguardo alla vicenda Papalia, non si tratta di razzismo, ma di "reato d'opinione" e sia Federico Bricolo, uno dei vicepresidenti dei deputati leghisti, sia Ce' parlano di abolizione di tale figura giuridica.

Ma occorre ricordare che esiste gia' una proposta di abolizione del "reato di opinione". Infatti, come commento' l'on. Pisapia qualche tempo fa, "malgrado le parole e i proclami della Lega e di altre forze politiche per cancellare dal nostro ordinamento i reati di opinione contenuti nel codice Rocco, l'unica proposta di legge su questo tema a' stata presentata da me e sottoscritta da Fausto Bertinotti e da tutti i deputati di Prc".

Esaminando il pdl Pisapia-Bertinotti, nato gia' nel 2002, si legge che le azioni da depenalizzare, risalenti al vecchio codice Rocco, sono il disfattismo politico, l'istigazione di militari a disobbedire alle leggi, l'attivitą antinazionale del cittadino all'estero, la propaganda ed apologia sovversiva o antinazionale, i reati relativi all'onore o al prestigio del Presidente della Repubblica, il vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni costituzionali e delle Forze armate, l'oltraggio a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, istigazione a disobbedire alle leggi e simili.

Per la maggior parte di queste azioni verrebbe istituita una sanzione amministrativa da un minimo di 100 euro a un massimo di 1000 euro. Non si parla pero' nel pdl di razzismo o istigazione all'odio razziale, reato per il quale in molti Stati europei (Gran Bretagna, Francia, Belgio, Svizzera etc) si viene arrestati e condannati, anche se leader politici, viene ordinato lo scioglimento di partiti e la chiusura di televisioni.

Non con riferimento all'azione dei giovani di Verona, che non conosciamo nel dettaglio, ma in via generale, le guerre civili ed anche i genocidi (ex Jugoslavia, Ruanda) nascono spesso dall'odio razziale, ed anche per questo l'Unione Europea e l'OSCE hanno appositi programmi per la prevenzione ed il monitoraggio dei crimini dell'odio mentre associazioni di editori del mondo promuovono il dialogo fra culture come forma di prevenzione.

Anche negli Stati Uniti l'FBI ha fatto rilevare che i reati conseguenti all'istigazione all'odio razziale sono migliaia, ed alcuni hanno come conseguenza anche la morte della vittima.

Lo speciale diritti umani con sezione immigrazione


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