NOTIZIARIO del 01 ottobre 2004

 
     

Diritto asilo : in Europa rifugiati in calo ma leggi più dure
di Rico Guillermo

Si discute oggi in consiglio dei ministri UE la questione dei campi per i richiedenti asilo. La crescente preoccupazione per il fenomeno dei rifugiati da parte delle nazioni occidentali non e' pero' proporzionata al suo andamento numerico.

Secondo le cifre dell'agenzia profughi delle Nazioni Unite, il numero delle persone in cerca di asilo verso i paesi sviluppati e' diminuito nei primi mesi del 2004, continuando una tendenza in discesa registrata a partire dal 2002.

L'Alto Commissario per i Rifugiati delle Nazioni Unite ha affermato che il "declino spettacolare" nel numero dei richiedenti asilo Iracheni, Afghani e Russi – per lo piu' Ceceni –, ha condotto ad una caduta globale delle richieste di asilo.

Nei primi tre mesi di quest'anno si sono registrate quasi 92.700 richieste di asilo nel mondo industrializzato – cioe' il 16% in meno del trimestre precedente ed il 25% in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. Nel 2003 il numero delle persone in cerca di asilo era gia' arrivato al minimo storico dal 1997.

In Europa si e' registrato un crollo complessivo del 18%. Molti Paesi UE hanno tuttavia dato una stretta. Fra gli altri la Gran Bretagna, la cui proposta di parcheggiare i richiedenti asilo fuori dall'Unione e' stata bocciata dalla Commissione europea e dall'europarlamento, scettici sulla possibilita' di trasferire i richiedenti asilo in Paesi terzi senza infrangere la Convenzione di Ginevra e la Convenzione europea sui diritti dell'uomo.

La Commissione UE in particolare si chiese se quei campi avrebbero garantito la sicurezza dei profughi come quelli europei e se dovessero essere intesi come complementari o come sostituti dell'attuale sistema d'asilo. Oggi Buttiglione torna a proporre questa soluzione con l'appoggio della Germania, suscitando pero' le perplessita' dell'alto Commissario per i rifugiati delle Nazioni Unite Ruud Lubbers.

L'Alto Commissariato aveva invece proposto campi di accoglienza nei paesi membri UE vicini ai confini. I richiedenti asilo verrebbero trasferiti dai vari Stati dell'Unione a questi campi, per rimanervi durante l'esame della domanda, che non dovrebbe pero' durare piu' di un mese. A seconda dell'esito della domanda, verrebbero poi inviati nello Stato di accoglienza oppure espulsi.

L'Unione ha approvato alcuni mesi fa l'istituzione dell'agenzia delle frontiere e misure restrittive in ordine alla concessione dell'asilo. Queste ultime, finalizzate ad uniformare le legislazioni dei singoli Stati membri, prevedono di fatto una riduzione del numero di concessioni di asilo, a causa della restrizione dei casi in cui il richiedente viene considerato effettivamente a rischio nel Paese di provenienza.

Attualmente in molti Paesi UE vivono comunque decine di migliaia di persone in attesa di risposta alla richiesta d'asilo ed anche decine di migliaia cui lo status di rifugiato e' stato rifiutato, ma che permangono clandestinamente su suolo europeo.

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