NOTIZIARIO del 17 settembre 2004

 
     

Iraq : niente armi ma rischio guerra civile , Kerry a Bush , bugiardo
di Rico Guillermo

Le conclusioni negative del rapporto di 1500 pagine, gia' anticipato in Gran Bretagna, sulle armi di distruzione di massa in Iraq, giungono proprio in un momento nero per George Bush e i suoi alleati Gran Bretagna e Australia.

Saddam Hussein non aveva armi di distruzione di massa ma ne avrebbe volute, conclude il gruppo d'indagine Iraq Survey guidato da alcuni mesi da Charles Duelfer. Comunque non c'erano, come gia' sottolineato piu' volte dall'ispettore ONU Blix.

Si tratta di in avallo ulteriore alle ultime dichiarazioni di Kofi Annan che hanno generato scompiglio in tutto il mondo occidentale, ed un ulteriore punto a favore dello sfidante democratico Kerry, che gia' chiama Bush bugiardo per l'immagine positiva che cerca di accreditare dell'attuale situazione irachena.

George Bush sta presentando l'Iraq come "indirizzato verso la democrazia" nei discorsi ai vari corpi armati USA che incontra nel suo giro preelettorale, aggiungendo che "c'e' un primo ministro forte sul posto. Hanno un consiglio nazionale e le elezioni nazionali sono previste per gennaio. Non molto tempo fa Saddam Hussein era al potere con le sue camere di tortura e le stragi."

Il senatore John Kerry ha invece detto ieri ad un congresso della Guardia Nazionale che il presidente Bush sta vivendo "in un mondo dalla rotazione fantasiosa" e che li aveva ingannati presentando un'immagine ottimistica della guerra in Iraq allo stesso congresso due giorni prima. "Non e' riuscito a dirvi la verita'" ha detto Kerry alla folla, che ha risposto con un applauso: "Il comandante in capo deve dialogare con le truppe e la nazione."

Con riferimento ad una valutazione di intelligence preparata per Bush verso la fine di luglio che presenta un'immagine piatta delle prospettive in Iraq, Kerry ha detto che il presidente stava usando a modo suo l'intelligence ed ignorando la realta' che l'Iraq e' sempre piu' nelle mani dei terroristi. Kerry ha detto che i funzionari di Bush "lo hanno avvertito per le settimane che la missione in Iraq e' in serie difficolta'".

La risposta a Kerry e' toccata al vice presidente Dick Cheney, che ha rinviato al mittente dicendo che mentre Kerry ha detto che "la leadership comincia col dire la verita'" gli Americani sanno che "la leadershipo richiede di sapere prendere una decisione". Cheney ha aggiunto che Kerry "quando le previsioni sono buone e' per la guerra e quando le sue percentuali nei sondaggi difettano e' contro di essa."

Scott McClellan, l'addetto stampa della Casa Bianca - interpellato sulla differenza fra le dichiarazione pubbliche del presidente e la valutazione dell'intelligence preparata sotto George J. Tenet - ha detto che "il ruolo della CIA e' guardare a differenti scenari" aggiungendo che le valutazione di intelligence "in realta' dicono cio' che il presidente ha detto molte volte."

Le valutazioni di intelligence presentate hanno descritto tre possibili scenari per l'Iraq verso la fine di 2005, variabili dal caso peggiore della guerra civile ad un caso migliore di stabilita' inconsistente.

Se i governi di Tony Blair e di Canberra sono stati scossi dall'annuncio di Annan e dal rapporto sulle armi di distruzione di massa, che rinnegano di fatto le cause dell'ingresso in guerra, queste prospettive plumbee chiariscono che questa guerra illegale e ingiustificata non puo' essere riscattata nemmeno da un esito positivo.

by www.osservatoriosullalegalita.org

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