NOTIZIARIO del 11 luglio 2004

 
     

Armi distruzione di massa : Blair e Bush estranei ?
di Rico Guillermo

Tony Blair fu estraneo alla vicenda delle informazioni sulle armi di distruzione di massa in Iraq. Lo ha stabilito la competente commissione parlamentare d'inchiesta britannica guidata da Lord Butler. Anche il governo sarebbe fuori causa. Sotto accusa invece i servizi segreti britannici.

Le rivelazioni, riportate oggi dalla stampa britannica, si riferiscono al rapporto della commissione, che sara' presentato ufficialmente mercoledi'.

Dall'indagine condotta dalla commissione risulta fra i responsabili delle notizie esagerate che indussero il governo Blair a decidere la partecipazione alla guerra, il primo consigliere politico di Blair, Jonathan Powell, che ha ammesso di aver fatto riscrivere alcune righe di un rapporto per far apparire piu' pericoloso Saddam Hussein.

Anche John Scarlett, coordinatore dei servizi segreti britannici, ha ammesso invece di essere l'ideatore dei famosi 45 minuti entro i quali l'Iraq avrebbe potuto attivare le armi di distruzioni di massa.

Dato che uno dei principali artefici delle esagerazioni e' stato recentemente promosso, ci si chiede se le "confessioni" non siano state pilotate in cambio di futuri favori, al fine di scagionare il governo.

Quegli errori che sono costati la perdita di vite umane da ambo le parti (15000 morti circa fra civili iracheni, combattenti e soldati della coalizione), nonche' una perdita di popolarita' a Blair verso opinione pubblica e nel suo stesso partito, dovrebbero essere infatti ora severamente punite.

Le armi di distruzione di massa non sono infatti state trovate. A detta dello stesso Blair non saranno mai trovate ed anche Lord Butler ha detto, qualche giorno fa: "Non abbiamo saputo che erano la', ma abbiamo pensato che ci fosse un pericolo considerevole che vi fossero".

Sir Jeremy Greenstock, ex inviato della Gran-Bretagna in Iraq, ha ammesso invece: "abbiamo sbagliato sul possesso, avevamo ragione circa l'intenzione."

Due giorni fa anche negli Stati Uniti la commissione paritetica del Senato aveva attribuito la responsabilita' delle false informazioni sulle armi di distruzione di massa ai servizi segreti, ma se e' vero che la CIA si rese responsabile di clamorose superficialita', scambiando serbatoi e pollai per magazzini di armamenti nucleari e chimici, altre circostanze sembrano coinvolgere chiaramente i vertici dell'amministrazione.

Colin Powell testimonio' infatti presso il Consiglio di sicurezza dell'ONU e Cheney defini' ridicole le affermazioni del presidente dell'agenzia nucleare internazionale El Baradei che in Iraq non vi erano armamenti pericolosi, mentre l'ispettore ONU Blix - che aveva girato in lungo e in largo l'Iraq senza rinvenirvi alcun indizio sui pericolosi armamenti - si dimise al momento dell'entrata in guerra per non essere stato ascoltato.

Ci si augura quindi che la seconda parte del rapporto del Senato americano, che sara' pubblicato dopo le elezioni presidenziali di novembre, sia onesto nei confronti dei cittadini - sia quelli che questa guerra avevano osteggiato, sia quelli che vi hanno partecipato o perso una persona cara in battaglia - e che non si scelga una soluzione politica, come sembra essere quella britannica.

Blair e Bush ne usciranno infatti forse formalmente puliti, ma per chi ha seguito atentamente gli sviluppi di tutta la vicenda, che ne fossero estranei non e' credibile.

by www.osservatoriosullalegalita.org

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