NOTIZIARIO del 16 luglio 2004

 
     

Powell a coalizione : in Iraq nonostante i rapimenti
di Rico Guillermo

Il segretario di Stato americano Colin Powell ha chiesto ieri alle forze di coalizione di restare in Iraq ed essere determinati senza farsi influenzare dall'ondata di rapimenti e conseguenti ricatti rivolti ad alcuni Paesi membri.

"In questi tempi difficili - ha detto Powell - dobbiamo restare determinati, e siamo fieri che i nostri partner della coalizione, soprattutto, restino fermi".

Ma secondo un rapporto del Washington Post, quattro dei 32 Paesi membri attuali della coalizione (Tailandia, Norvegia, Nuova Zelanda ed Estonia) sarebbero in procinto di ritirare le truppe dall'Iraq o contano di farlo tra poco.

"Alcuni Paesi hanno ritenuto necessario, per una ragione o un'altra, di non prolungare la presenza delle truppe e di ritirarsi", ha detto Powell - senza pero' nominare la Spagna, la Repubblica Dominicana, il Nicaragua e l'Honduras - nel suo intervento davanti all'assemblea dell'Istituto di pace delle Nazioni Unite, un centro di analisi internazionale.

Powell ha aggiunto invece: "abbiamo l'opportunita' di avere dei partner, in seno alla coalizione, per non nominarne che due, la Corea e la Bulgaria, che non vacillano, ma sono fortemente messi alla prova da rapimenti e decapitazioni". Powell ha commentato che "cedere davanti alle minacce...non puo' che incoraggiare questi atti e rendere le cose piu' difficili".

La Casa Bianca ha peraltro, per tutta la giornata, criticato le Filippine per aver inviato ai terroristi un nuovo messaggio - definito "sciagurato" dall'amministrazione Bush - con la decisione di ritirare le truppe dall'Iraq prima della data prevista per salvare la vita al suo cittadino tenuto in ostaggio. Le Filippine - che hanno iniziato il ritiro con otto dei 51 soldati di stanza in Iraq - hanno anche chiesto il silenzio stampa sull'ostaggio.

Powell ha detto che il governo iracheno stabilitosi ufficialmente il 28 giugno sta avendo un buon debutto. Il segretario di Stato USA valuta in poche migliaia i violenti nel Paese (ma qualche settimana fa erano stati valutati dagli stessi Americani in 5000 i militanti armati che si sarebbero avvalsi di una eventuale amnistia) e quindi pochi, rispetto ai 25 milioni di Iracheni.

Il segretario di Stato USA ha riconosciuto che la sicurezza resta il piu' gran problema oggi in Iraq, ed e' proprio alla sicurezza che sono rivolte le misure gia' introdotte nel Paese ed anche quelle prospettate dal governo ad interim.

Il primo ministro iracheno Yiad Allawi ha infatti annunciato ieri l'istituzione di un servizio di sicurezza anti-terrorismo che dovrebbe infiltrarsi nella guerriglia.

L'esecutivo, che ha rassicurato che si agira' nel rispetto dei diritti umani, e' stato sicuramente influenzato in questa affermazione - ma anche nella scelta di procrastinare misure piu' radicali - dalla dichiarazioni dei ministri dell'Unione Europea che hanno promesso aiuti ma stigmatizzato la volonta' del governo di ripristinare la pena di morte.

Continuano pero' attentati, rapimenti e minacce di decapitazione a dimostrazione della attivita' dei militanti, che si tratti di resistenti o terroristi.

L'altroieri sono stati uccisi il governatore di Mosul ed il direttore del ministero degli esteri. Ieri si e' avuta una nuova esplosione ad Haditha, che ha causato dieci morti e circa quaranta feriti, mentre un razzo a Kirkuk ha sterminato nel sonno una famiglia. E' stato anche ritrovato un corpo decapitato in tuta arancione, che potrebbe essere l'ostaggio Bulgaro ucciso dai terroristi.

Un sabotaggio ha poi causato un gigantesco incendio lungo l'oleodotto che collega Kirkuk al terminale turco di Ceyhan e le autorita' irachene hanno dovuto interrompere le esportazioni di greggio, risorsa vitale per l'economia del Paese.

by www.osservatoriosullalegalita.org

___________

I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO E LINKANDO LA FONTE

 

 

Allawi giustifica raid USA ma dice "nono sono un fantoccio"

Allawi ad Iran e Siria: le truppe della coalizione devono restare

Allawi forse varera' un'amnistia

Iraq: critiche a Bush da 26 ex ufficiali e diplomatici

Iraq: 10000 civili uccisi