Referendum
costituzione 25 e 26 giugno : non e' vero che...
di Rita Guma
2- Con
il SI' i poteri del futuro premier sarebbero piu' o meno uguali a quelli
di Bush o Blair.
Tale affermazione cerca di controbattere alle critiche e i timori sulla
concetrazione dei poteri del premier introdotta dalla riforma ed alla
contemporanea riduzione dei poteri del presidente della Repubblica, nonche'
all'aumento dei membri di espressione politica della Corte Costituzionale.
Critica che, ovviamente, prescinde dal colore politico del futuro premier,
e quindi non e' di parte.
Ma fra i
poteri di Bush e Blair e quelli che il premier italiano si troverebbe
ad avere in caso di vittoria del SI' ci sono alcune differenze sostanziali:
- Bush
non puo' sciogliere le Camere e non puo' porre la fiducia sulle leggi,
non puo' emanare decreti legge o ottenere deleghe legislative come accade
in Italia. Il presidente USA, poi, puo' essere sottoposto ad impeachment
anche solo per aver detto una bugia alla nazione.
- Blair
non puo' sciogliere i Comuni senza il consenso della propria maggioranza
e l'accoglimento da parte della Regina. Se perde il consenso della sua
maggioranza puo' subire una mozione di sfiducia e puo' essere sostituito
da un altro premier del suo partito. La Camera dei Lord non e' elettiva,
e la Regina nemmeno, il che - anche se presenta dei limiti - impedisce
eccessive derive in un senso e nell'altro.
Ci sono poi
alcuni fattori storico-sociali peculiari non indifferenti.
- In entrambi quei Paesi, la stampa e' largamente indipendente ed anche
le stesse maggioranze si dimostrano indipendenti dal proprio leader. Bush
ha dovuto fare marcia indietro su provvedimenti che gli stavano molto
a cuore perche' i Repubblicani lo hanno contrastato (invece in Italia
si risolverebbe il problema con la fiducia-ricatto). Nel caso di Blair
e' stata la Camera dei Lord ad impedirgli di fare leggi sulla lotta al
terrorismo troppo aggressive dei diritti.
- Inoltre ne' la Gran Bretagna ne' gli USA hanno avuto mai dittature,
mentre l'Italia si', quindi non vanno sottovalutate le istituzioni di
garanzia (presidente della Repubblica, Corte Costituzionale) che i costituenti
posero a salvaguardia dei nostri diritti e che invece la riforma ridimensiona.
In ogni caso,
e' logico che il cittadino abbia tutto l'interesse ad avere ogni strumento
di garanzia, e non si possa accontentare dell'argomento che altri premier
del mondo hanno poteri analoghi, per farsi 'scippare' con il SI' garanzie
che nel nostro Paese oggi ci sono (e che semmai andrebbero rafforzate
e non indebolite, viste le critiche della stessa Cdl in occasione dell'elezione
del presidente della Repubblica).
Peraltro,
anche i sistemi britannico e statunitense dimostrano che in quei Paesi
non ci sono sufficienti garanzie e che nei secoli passati il limite e'
stato costituito dal pudore e dall'etica di chi gestiva il potere:
-
Negli USA il presidente deve sottoporre tutte le nomine all'esame del
Senato, ma se questo tergiversa perche' di fatto non approva il soggetto
individuato dal presidente, egli puo' confermarlo lo stesso. Bush si e'
avvalso di tale possibilita' ad es con John Bolton, per cui il Senato
non ha di fatto esercitato il suo potere di controllo.
Cosi' pure, Bush ha portato il segreto di Stato ai massimi storici, vanificando
di fatto la legge sull'informazione, che permette invece di accedere ai
documenti governativi.
- In Gran Bretagna, la BBC era un eccezionale controllore per i governi
che si sono succeduti, finche' Blair, dato che ne aveva la possibilita',
ha cominciato a mettervi mano ridimensionandola.
Ed anche le "authority" britanniche hanno mostrato tutta la loro debolezza
quando e' servito nominarne per decidere su qualche scandalo governativo,
dato che dipendono dagli stessi ministri controllati.
- In Gran Bretagna Blair e' stato molto criticato per aver accettato un
terzo mandato con una vittoria-non vittoria, dovuta al particolare sistema
elettorale, e anche negli USA il meccanismo elettorale permette di eleggere
il presidente anche ove questi non riporti la maggioranza dei voti nella
nazione. Viste le proteste della cdl sul caso italiano, questo sistema
non puo' quindi certo essere considerato un riferimento ideale...
Quindi i
poteri di Bush e Blair, laddove non bilanciati da adeguate garanzie, mettono
a repentaglio le liberta' civili dei cittadini, sebbene in via generale
vi siano ancora gli altri strumenti di garanzia ed il bilanciamento sociale
gia' indicati e che in Italia invece non ci sono o verrebbero eliminati
con questa riforma.
torna
all'indice
Speciale
diritti
___________
NB:
I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO L'AUTORE
E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org
|
|
Referendum:
Costituzione e meccanismi di controllo del potere
Referendum:
appello per il NO di riviste di ispirazione cristiana
Riforma
Costituzione: scelte attese, scelte temute
Riforma
Costituzione: referendum abrogativo o confermativo?
|