NOTIZIARIO del 25 marzo 2005

 
     

Riforma Costituzione : referendum abrogativo o confermativo ?
da Andrea Pavesi

Perchč le opposizioni devono aspettare che Berlusconi decida quando fare il referendum confermativo (dopo le politiche) e non procedere al pił presto ad una raccolta di firme a tappe forzate per un referendum abrogativo dell'intera riforma costituzionale da tenersi prima delle politiche?

Credo sarebbe una risposta pił efficace e pił proporzionata alla gravitą della situazione!

Andrea Pavesi

Da un punto di vista tecnico, non e' possibile cominciare la raccolta delle firme referendarie prima dell'approvazione definitiva della legge da parte del parlamento. Per legge, la richiesta di referendum che i cittadini firmano deve riportare data di approvazione definitiva della legge e di pubblicazione sulla gazzetta ufficiale.

L'approvazione definitiva della legge costituzionale approvata la settimana scorsa al Senato avverra' fra alcuni mesi, per intervalli temporali stabiliti dalla stessa Costituzione (art 138), in quanto deve essere approvata da ciascuna camera ad un intervallo non inferiore a tre mesi.

Lo stesso articolo stabilisce comunque che per una legge costituzionale o di revisione della Costituzione puo' essere previsto il referendum confermativo, non parla di referendum abrogativo.

Per legge, per la raccolta delle firme sono a disposizione 90 giorni da quando essa inizia. Occorrere poi attendere il pronunciamento della Corte di Cassazione, (cui per il referendum abrogativo la richiesta va inoltrata tra il 1° gennaio e il 30 settembre di ogni anno, mentre la risposta viene data entro il 15 dicembre).

Di solito vi sarebbe poi la necessita' del parere della Corte Costituzionale, che deve decidere sull'ammissibilita' del quesito, ma il referendum confermativo e' previsto dalla stessa Costituzione e riguarda la legge nella sua interezza, non singoli articoli. Per la celebrazione del referendum abrogativo, per legge il Governo puo' scegliere una domenica compresa fra il 15 aprile e il 15 giugno.

Anche con tappe forzate nella raccolta, quindi, un referendum abrogativo richiedere parecchi mesi per partire. Inoltre, quando viene richiesto un referendum abrogativo, il parlamento puo' modificare la legge, vanificando la richiesta, che era riferita al vecchio testo, mentre con il referendum confermativo non c'e' questo rischio.

Il referendum costituzionale e' regolato dalla legge 25 maggio 1970, n. 352 , Titolo I, secondo cui la richiesta (dei 500.000 elettori, dei 5 Consigli regionali o di almeno un quinto dei membri di una Camera) deve pervenire alla cancelleria della Corte di Cassazione entro tre mesi dalla pubblicazione sulla Gazetta Ufficiale.

Il referendum e' indetto con decreto del Presidente della Repubblica, su deliberazione del Consiglio dei Ministri, entro sessanta giorni dalla comunicazione dell'ordinanza che lo abbia ammesso. La data del referendum e' fissata in una domenica compresa tra il 50° e il 70° giorno successivo all'emanazione del decreto che lo indice.

Il rischio politico di un referendum abrogativo e di uno confermativo e' comunque confrontabile, ed ecco che entra in gioco l'importanza - controproducente, a mio avviso - dell'abbinamento federalismo-premierato, e dell'eventuale identificazione del no alla modifica con i partiti dell'opposizione (quindi con la loro percentuale di consenso).

Infatti per il referendum abrogativo, in caso di mancato raggiungimento del quorum (ipotesi molto probabile, data la scarsissima affluenza di questi ultimi anni alle urne in caso di referendum) la legge sarebbe confermata, mentre il referendum confermativo comporta la non entrata in vigore della legge in caso non sia approvata con il 50%+1 dei voti validi, cioe' bastano pochi elettori per determinare la sorte di una legge che riguarda tutta la nazione.

Infine, non sono una costituzionalista, ma faccio notare - e sono stupita del fatto che nessun politico lo abbia sottolineato - che l'art. 138 della Costituzione stabilisce che "la legge sottoposta a referendum non e' promulgata (e quindi non entra in vigore, ndr), se non e' approvata dalla maggioranza dei voti validi".

In caso la celebrazione del referendum confermativo fosse spostata a dopo le elezioni politiche, quindi, le elezioni avverrebbero con le vecchie regole (mentre la riforma della Costituzione oggetto di contestazione prevede un Senato federale composto da 252 senatori 'regionali' e una Camera con soli 500 seggi contro gli attuali 630). Immagino che la Lega avrebbe qualcosa da ridire.

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