Intercettazioni
: con la riforma lotta al crimine piu' difficile
di
Associazione Nazionale Magistrati
E' ormai ampiamente condiviso dagli operatori del settore
e dall'opinione pubblica, anche a livello internazionale,
che le proposte di riforma in materia di intercettazioni determineranno
conseguenze gravissime sull'organizzazione degli uffici giudiziari
e nel contrasto alle diverse forme di criminalità. E' nostro
dovere denunciare nuovamente che con le norme approvate dal
Senato sarà molto più difficile la lotta al crimine da parte
delle forze dell'ordine e della magistratura inquirente, mentre
gli uffici giudiziari verranno travolti da adempimenti burocratici
che renderanno oggettivamente impossibile il funzionamento
del sistema.
I danni nella lotta al crimine
Con
la nuova legge l'efficacia dell'azione delle forze dell'ordine
e della magistratura inquirente sarà gravemente indebolita.
Di seguito un elenco, solo esemplificativo, delle attività
di indagine precluse dalla riforma.
Tabulati
del traffico telefonico
Oggi
si possono estrarre i dati del traffico telefonico transitato
su una cabina pubblica. E' la tecnica utilizzata per individuare
gli autori dell'omicidio D'Antona, attraverso l'incrocio dei
dati del traffico delle cabine pubbliche e delle schede telefoniche
usate. Questo non sarà più possibile. La limitazione vale
anche per mafia e terrorismo. Con la nuova legge non sarebbero
stati individuati gli autori dell'omicidio D'Antona.
Oggi
si possono estrarre i dati del traffico transitato su una
cella telefonica per individuare gli autori di un reato. Ad
esempio, in un caso di rapimento oggi si possono acquisire
i dati della cella per poter individuare le persone presenti
sul luogo del sequestro. Questo non sarà più possibile. La
limitazione vale anche per i reati di mafia. Dunque, in un
caso di attentato mafioso non sarà possibile acquisire i dati
del traffico sul luogo dell'attentato per individuare i killer.
Oggi si possono estrarre i dati del traffico per individuare
l'utenza in uso all'indagato da sottoporre a intercettazione.
Ad esempio, se la polizia giudiziaria segue l'indagato e lo
vede usare un telefono oggi può acquisire i dati del traffico
transitato sulla cella e individuare l'utenza utilizzata.
Questo non sarà più possibile. La limitazione vale anche per
mafia e terrorismo. Oggi si possono estrarre i dati del traffico
telefonico per tutti i reati, mentre con la nuova legge sarà
consentito solo per i reati per i quali è ammissibile l'intercettazione.
Ad esempio, in un'indagine per truffa non sarà possibile estrarre
il tabulato dell'indagato per dimostrare i contatti avuti
con la vittima.
Riprese
visive
Oggi si possono effettuare, da parte della polizia giudiziaria
e senza autorizzazione del magistrato, riprese visive (senza
captazione dei suoni) in luoghi pubblici o aperti al pubblico
per la ricerca dei latitanti. Questo non sarà più possibile.
La limitazione vale anche per i delitti di mafia e terrorismo.
Dunque, anche le attività di ricerca dei latitanti di mafia
subiranno un grave danno. Oggi si possono effettuare, da parte
della polizia giudiziaria e senza autorizzazione del magistrato,
riprese visive (senza captazione dei suoni) in luoghi pubblici
o aperti al pub-blico. E' la tecnica utilizzata, ad esempio,
per individuare gli autori di delitti di spaccio di stupefacenti
in luoghi pubblici. Questo non sarà più possibile. La limitazione
vale anche per mafia e terrorismo.
Oggi
si possono effettuare, da parte della polizia giudiziaria
e senza autorizzazione del magistrato, riprese visive (senza
captazione dei suoni) in luoghi pubblici o aperti al pubblico
anche per reati diversi da quelli che consentono le intercettazioni.
Ad esempio, questo strumento di indagine viene adoperato per
individuare i pubblici dipendenti che si assentano illegittimamente
dal luogo di lavoro. Questo non sarà più possibile. Intercettazioni
telefoniche o telematiche Oggi si possono intercettare le
utenze della vittima del reato, dei suoi familiari ovvero
dei familiari dell'indagato per acquisire elementi di prova,
anche se non vi sono elementi per sostenere che costoro siano
a conoscenza dei fatti.
In un sequestro di persona, ad esempio, le utenze dei familiari
della vittima sono estremamente utili perché questi possono
ricevere minacce o richieste di denaro. Ciò non vuol dire,
però, che siano a conoscenza dei fatti. In un caso di omicidio
le utenze delle persone vicine alla vittima, soprattutto in
contesti mafiosi, consentono di acquisire importanti elementi
di prova, ma non sempre si può sapere prima che gli interessati
siano a conoscenza dei fatti. La limitazione vale anche per
i delitti di mafia e terrorismo.
Oggi si possono intercettare le conversazioni da telefoni
pubblici. Ad esempio, se dalle attività di pedinamento risulta
che l'indagato utilizza una postazione di un internet point
ovvero una cabina pubblica per comunicare, oggi è possibile
sottoporre a intercettazione telematica il computer dell'internet
point o l'utenza pubblica (ovviamente acquisendo solo le comunicazioni
dell'indagato). Con la nuova legge non sarà più possibile.
La limitazione vale anche per mafia e terrorismo.
Intercettazioni
ambientali
Oggi
si possono effettuare intercettazioni ambientali in luoghi
diversi da quelli di privata dimora. Con la riforma non sarà
più possibile farle nei luoghi "privati", a meno che non si
dimostri che lì stia avvenendo un reato. Quindi, non si potranno
fare intercettazioni all'interno di autovetture o negli uffici
privati. Ma anche per altri luoghi la norma pone seri problemi
interpretativi: ad esempio, il bagno di una scuola è luogo
pubblico o privato? E c'è differenza se la scuola è pubblica
o privata? Una stanza d'ospedale è luogo pubblico o privato?
E se si tratta di una clinica?
Un'interpretazione
rigorosa, ma non improbabile, del-la nozione di luogo "privato"
porterebbe a non consentire le attività di intercettazione
ambientale in moltissimi luoghi. Ad esempio, nei bagni delle
scuole tale strumento investigativo ha spesso consentito di
individuare gli autori di reati di pedofilia. Tre giudici
ogni tre giorni Nel testo approvato dal Senato l'autorizzazione
alle operazioni di intercettazione e all'acquisizione dei
tabulati del traffico telefonico è attribuita alla competenza
del tribunale del capoluogo del distretto in composizione
collegiale.
Per
ogni utenza telefonica da sottoporre a intercettazione e per
ogni tabulato telefonico da acquisire il pubblico ministero
dovrà trasmettere l'intero fascicolo al tribunale del capo-luogo
del distretto. Per proseguire le attività di intercettazione
oltre il 75° giorno e sin dall'inizio per le intercettazioni
ambientali la trasmissione degli atti dovrà avvenire di tre
giorni in tre giorni.
Chiunque
conosca la realtà degli uffici giudiziari italiani, la cronica
mancanza di mezzi e risorse e l'enorme carico di lavoro dei
magistrati, può facilmente comprendere le conseguenze sul
piano gestionale e organizzativo di tali previsioni. Gli uffici
giudiziari non hanno autovetture funzionanti, non hanno fondi
per pagare il lavoro straordinario, non hanno mezzi per la
copia integrale di fascicoli voluminosi. Pensare che ogni
tre giorni, anche il sabato e la domenica, centinaia di faldoni
debbano viaggiare da e per il capoluogo del distretto è semplicemente
assurdo.
 
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