14 gennaio 2008

 
     

Emergenza rifiuti in Campania . Sfatiamo qualche pregiudizio
di Angela Maria Zeoli*

I Campani, che "l'emergenza rifiuti" la subiscono da 14 anni e si avviano per il quindicesimo, sono costretti a subire, oltre alla situazione della Campania, anche le troppe parole in liberta' che rimbalzano da un capo all'altro dell'Italia, soprattutto ad opera di chi della vicenda non sa quasi niente. Vediamo di fare almeno un po' di chiarezza visto che non si riesce a fare pulizia.

Intanto cominciamo a dire che in Campania non esistono eco-balle (o forse sì, se per "eco" intendiamo "economico" cioe' soldi, soldi, soldi) ma rifiuti imballati (cosi' li definisce il Nucleo ecologico dei Carabinieri) tossici e inquinanti.

Sentiamo dire: "I rifiuti li producono loro ma le discariche le vorrebbero sempre nell'orto di qualcun altro".

Dal 9 novembre sto seguendo l'opposizione della popolazione locale alla scelta dell'ex commissario Pansa (che ha sostituito Bertolaso che aveva sostituito Catenacci che aveva sostituito Bassolino che aveva sostituito Losco e che e' stato a sua volta sostituito da Cimmino che e' stato sostituito da De Gennaro, tutti nominati dai vari governi succedutisi, non certo eletti dalla popolazione) di ubicare una discarica alla contrada Colle Alto del Comune di Morcone in provincia di Benevento. Posso quindi spiegare con cognizione di causa perche' i cittadini locali si stanno opponendo e lasciare ai lettori la valutazione.

Premesso che non esiste in Campania alcun criterio per la scelta delle discariche, vediamo le caratteristiche di questa:
- cava dismessa calcareo-carsica (quindi ad elevatissima permeabilita'), confinante con cava in attivita' dove lavorano 70 addetti;
- l'area e' caratterizzata dal grado massimo di rischio sismico e i piazzali delle due cave si trovano su una faglia sismica;
- la cava dismessa si trova a 65 metri dal fiume Tammaro che alimenta un invaso artificiale di 156 milioni di mc. (costato diverse centinaia di miliardi) situato 3 chilometri a valle;
- l'invaso, che rappresenta la riserva idrica piu' importante della provincia, e' interessato da progetti di potabilizzazione per altri svariati milioni di euro.

Una parte dell'area individuata corrisponde, per circa 3 ettari, al tracciato di un tratturo millenario, il Pescasseroli-Candela, su cui insistono vincoli ambientali, archeologici, idrogeologici… piu' o meno come sul Colosseo che, pero', e' di circa mille anni piu' giovane….

Il territorio in oggetto, che e' quello che produce meno rifiuti in assoluto della regione, ospita gia' il CDR di Casalduni e un sito di stoccaggio ("provvisorio" da 4 anni) nel comune di Fragneto Monforte. Quando fu individuato quel sito, l'allora commissario Catenacci riconobbe che il territorio era eccessivamente penalizzato ed emise, su richiesta del sindaco di Fragneto Monforte, una ordinanza in cui si stabiliva che in quell'area non sarebbero piu' state individuate discariche.

Gli abitanti della zona hanno chiesto al commissario Pansa di rispettare quell'impegno e per tutta risposta l'ordinanza di Catenacci e' stata revocata!

La popolazione locale si sta opponendo in tutte le sedi e in tutti i modi leciti. Che dovrebbe fare? Consentire che venga inquinata la sua riserva idrica quando e' debitrice dell'acqua potabile al Molise?

* agronomo, esperta di ambiente e territorio, membro del comitato tecnico-giuridico dell'Osservatorio.

Speciale diritti

___________

NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

 

 

Di chi e' la responsabilita' della situazione rifiuti in Campania

Rifiuti in Campania: la posizione dell'Osservatorio

Emergenza rifiuti a Napoli: "La munnezza e' oro!"

Guerra della 'munnezza': brucia anche la verita'

Ecomafia: č questa la vera emergenza!