09 gennaio 2008

 
     

Durante la guerra della 'munnezza' brucia anche la verita'
riceviamo e pubblichiamo

Una 'class action' contro gli industriali del Nord che hanno sparso nel nostro Sud rifiuti tossici è quanto proposto da Clemente Mastella di recente, alla domanda di un giornalista che gli chiedeva che cosa ne pensasse dell'idea di alcuni di intentare causa alle istituzioni locali per il rischio alla salute provocato dal disastro ambientale dovuto alla crisi dei rifiuti in Campania.

Dopo questa affermazione, è bene, per onore del Sud e della verità , fare un po' di chiarezza circa la vicenda dei rifiuti tossici. L'ultima inchiesta, tra le tante legate allo smaltimento illegale di rifiuti in Campania, si chiama 'Operazione Chernobyl' ed è condotta dalla procura di Santa Maria Capua Vetere (CE). Il 4 Luglio 2007, dopo due anni di indagini coordinate dal Procuratore Donato Ceglie, sono state emesse 38 ordinanze di custodia cautelare a carico di altrettanti personaggi coinvolti nella losca faccenda.

Da questa inchiesta è emerso uno spaccato agghiacciante di ciò che la camorra riesce a fare dei fanghi tossici prodotti 'in loco' e non solo. Eppure, non si può addebitare ad un ministro della giustizia (prego di lasciare le minuscole) una non approfondita conoscenza delle questioni giudiziarie locali. Sono tanti i dati che arrivano, si immagina, da tutta Italia, che è semplice fare un po' di confusione sulle varie vicende criminali di questi tempi.

Da quanto è emerso, alcune imprese "procedevano all'illegittimo smaltimento di imponenti quantitativi di rifiuti liquidi attraverso una capillare falsificazione dei fogli identificativi dei rifiuti", ma ha anche appurato che queste imprese erano del Sud. Anzi, una di quelle coinvolte nell'inchiesta, la Fra. Ma. sas, fa capo proprio ad un abitante di Ceppaloni, paese del quale il ministro è sindaco. E nemmeno questo un sindaco-ministro è tenuto a sapere, di certo.

Epperò, si dia il caso che questo abitante di Ceppaloni, uno dei 38 fermati nella retata del 4 Luglio 2007, sia proprio il fratello dell'ex vicesindaco del paese, l'ingegner Concettina Tranfa, dimessasi dall'incarico proprio in seguito alle pesanti accuse contenute nell'ordinanza di custodia cautelare a carico del fratello. Eppure, tutto ciò il ministro della giustizia, sindaco del paese di Ceppaloni, deve saperlo, gioco forza.

Questo mio intervento era solo per stabilire un po' di verità in questo Paese alla rovescia, nel quale la CASTA fa e disfa, dice e smentisce, e ora sembra voglia anche costruirsi una sua propria verità , veicolata attraverso i mezzi di stampa che non combattono in modo serrato questi tentativi.

In Paesi civili un simile scivolone avrebbe suscitato un putiferio. Nel nostro, dove la politica si fa in famiglia, come la buona pasta, dove la 'munnezza' fisica e morale impera, nessuno fa più caso a queste cose.

La moglie di questo sta ai vertici delle istituzioni locali? Il figlio di quell'altro ai vertici dell'ente controllato dal padre? Fatterelli, da raccontare ai bambini prima di addormentarsi. Il problema è che queste cose stanno facendo perdere il sonno a molti di noi, che ancora credono nella funzione dello Stato.

Ilaria Stambelli

Speciale disastrStato

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La munnezza e' oro