31 maggio 2007

 
     

Torture e processi : relatore ONU critica amministrazione Bush
di Gabriella Mira Marq

Un esperto delle Nazioni Unite ha accusato gli Stati Uniti di violazioni dei diritti umani nella lotta al terrorismo dopo l'11 settembre, criticando l'uso delle commissioni militari per processare i civili e le pratiche di interrogatorio. Egli ha detto inoltre che parecchie leggi approvate negli ultimi anni negli USA hanno insidiato le liberta' civili, e fra queste norme ha citato il Patriot Act e la legge sul trattamento dei detenuti.

Il relatore speciale delle Nazioni Unite per la protezione e promozione dei diritti umani e delle liberta' fondamentali, il finlandese Martin Scheinin, ha infatti reso note alcune delle sue conclusioni preliminari sugli USA durante una conferenza stampa a Washington il 25 maggio, dopo aver condotto una visita di 10 giorni negli Stati Uniti su invito del governo. Scopo della missione era uno studio esplorativo e la valutazione legale della legislazione e delle prassi degli Stati Uniti nella lotta contro terrorismo, confrontata al diritto internazionale. Inoltre mirava - come per il suo mandato - a diffondere una pratica migliore nella lotta a terrorismo.

Scheinin si e' detto "dispiaciuto che un certo numero di importante meccanismi per la protezione dei diritti siano stati rimossi o confusi in virtu' della legislazione e della prassi" messi in atto dagli eventi dell'11 settembre. Dopo che la Corte Suprema USA aveva rigettato la possibilita' che gli stranieri civili catturati nella guerra di Bush al terrorismo venissero processati da commissioni militari, ed aveva statuito che i detenuti (illegalmente e senza accuse) potessero ricorrere ai tribunali civili contro la propria carcerazione, il presidente USA ha fortemente voluto e ottenuto nel 2006 una legge che ha riscritto le regole per processare i sospetti terroristi tenuti a Guantanamo.

Scheinin ha detto che preoccupazioni significative per i diritti dell'uomo derivano dalla giurisdizione e composizione delle commissioni militari, dall'uso potenziale di prove ottenute con coercizione e la potenziale imposizione della pena di morte. Scheinin inoltre ha denunciato pratiche di interrogatorio come la privazione del sonno, l'imposizione ai prigionieri di posizioni di sforzo e l'esposizione a temperature estreme, dicebso che esse sono ricomprese nelle torture o in trattamenti inumani illegali secondo diritto internazionale.

Il relatore speciale, che nella sua visita ha incontrato funzionari dei dipartimenti della sicurezza, della difesa e della giustizia, membri del congresso, esperti, accademici ed organizzazioni non governative, ha invece ritenuto deludente che non gli sia stato fornito accesso ai luoghi di detenzione, incluso il carcere di Guantánamo, ne' quindi permesso di incontrare i detenuti, aspetto invece che - ha sottolineato - fa parte del mandato standard di tutti i relatori speciali dell'ONU, "mandato universalmente applicato e che in molte parti del mondo e' essenziale per la protezione degli individui contro gli abusi". Il rapporto completo sara' presentato al Consiglio di diritti dell'ONU e poi reso pubblico.

I funzionari degli Stati Uniti hanno negato ripetutamente di torturare i detenuti. L'ambasciatore degli Stati Uniti all'ONU, Zalmay Khalilzad, ha difeso il sistema dicendo "stiamo facendo questo secondo le leggi degli Stati Uniti e procedure e decisioni legittime delle autorita' che esistono negli Stati Uniti. Siamo uno Stato di diritto e le nostre decisioni sono basate sulla norma di legge". L'ambasciata degli Stati Uniti a Ginevra ha espresso disappunto sulla parte preliminare del rapporto, dicendo che le critiche di Scheinin erano ingiuste e troppo semplificate. L'ambasciata ha detto che il rapporto ha mancato l'occasione di approfondire la discussione fra le nazioni democratiche su quale sia il modo migliore per trattare con i gruppi terroristi armati.

Tuttavia tutte queste dichiarazioni sono state smentite in altro contesto dagli stessi esperti del ministero della Difesa, che hanno criticato i metodi di interrogatorio duro finora seguiti dalla CIA e dai funzionari americani in Iraq.

I principali rilievi del relatore (in inglese)

* si ringrazia Giulia Alliani

Speciale Guantanamo e Abu Ghraib

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