NEW del 27 agosto 2006

 
     

Libano : prove di armi al fosforo ? Israele : si parla di altri errori
di Rico Guillermo

Mentre Israele discuteva se avviare un'inchiesta su possibili errori di gestione durante il conflitto del sud del Libano, si e' appreso che i cadaveri di tre Libanesi con segni di armi chimiche proibite sono stati inviati a Parigi da un ospedale locale che sospetta siano state uccise da armi al fosforo bianco proibite.

I soggetti che presentavano i segni sospetti sono tre civili con pelle verdastra e senza altri segni di essere stati colpiti da un'arma convenzionale o altro problema che potesse provocarne la morte. L'annuncio e' stato dato dal capo del pronto soccorso dell'ospedale di Balbek in cui sono giunte le salme con i segni sospetti provenienti dalla parte libanese della valle della Bekaa, una zona che ha subito intensi bombardamenti da parte dell'aviazione israeliana.

Durante la guerra e' stato piu' volte avanzato il sospetto dell'uso del fosforo bianco da parte dell'esercito israeliano, mentre le convenzioni internazionali ne vietano l'uso contro persone e lo permettono solo a scopo di illuminazione in zone non abitate. Altre accuse avanzate ad Israele sono state la risposta sproporzionata, l'uccisione di quattro operatori dell'ONU e il bombardamento dei civili a Cana, per i quali fatti Kofi Annan aveva anche chiesto una inchiesta internazionale.

Ma sono altri gli errori commessi durante il conflitto di cui si e' parlato e si parla in Israele, dove un sondaggio rivela che l'opinione pubblica comincia a far mancare il suo appoggio all'esecutivo, chiedendo in maggioranza le dimissioni del primo ministro Ehud Olmert e del ministro della difesa Amir Peretz.

In un discorso alla popolazione del nord del Paese, Olmert ha parlato di 'coloro che praticano l'autoflagellazione', ma e' stato sommerso dalle critiche della popolazione locale per la 'scarsa protezione' ricevuta durante gli attacchi. Alcuni editorialisti, come quelli del 'Jerusalem Post', hanno chiesto che Olmert si sottoponga ad un voto di fiducia con l'opzione delle elezioni anticipate.

La richiesta di investigare proviene in modo chiaro da numerosi membri del parlamento e da un movimento di riservisti che ha denunciato errori nella conduzione della guerra - come ordini contraddittori e carenze organizzative del supporto logistico - chiedendo una indagine giudiziaria. Martedi' scorso il procuratore generale ha presentato un documento che dettaglia le varie opzioni legali disponibili per investigare gli errori fatti durante il corso della guerra.

Peretz ha tentato di rispondere alle critiche creando una commissione formata da tre generali riservisti ed un diplomatico, ma questa ha abbandonato il giorno dopo lamentando di aver ricevuto un mandato insufficiente. Si e' diffusa poi la notizia che il governo stesse per discutere la formazione di una eventuale commissione d'inchiesta sull'operato dell'esercito durante i combattimenti, ma dopo la riunione odierna l'esecutivo non ha ammesso di aver discusso il punto.

La stampa israeliana lo spiega con il fatto che ancora non si sa quale forma dare alla commissione inquirente, per la quale si parla anche di una possibile presidenza di quest'ultima ad un giudice della Corte Suprema israeliana, nel suo complesso (e soprattutto nel suo presidente), spesso rivelatasi un severo difensore dei diritti umani, sui quali ha in varie occasioni condannato il governo Sharon e poi quello Olmert.

Speciale pace e diritti

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