NEW del 29 agosto 2005

 
     

Financial Times su Fazio , Bankitalia e intercettazioni
di Giulia Alliani

La Banca Centrale Europea tace mentre "Uno dei suoi azionisti sta scivolando sempre piu' profondamente nel fango delle accuse in merito alla gestione delle recenti Opa" scrive oggi il Financial Times.

"Ma quello che era un vago sospetto si e' trasformato in qualcosa di piu' concreto dopo l'imbarazzante fuga di notizie a proposito di una conversazione telefonica tra il Signor Fazio e l'amministratore delegato della Banca Popolare Italiana".

Il Financial Times prosegue nelle sue critiche, cita l'appello firmato dagli economisti Alesina e Zingales (1), accusa i banchieri di sostenersi l'un l'altro, e fa rilevare un particolare riguardante le intercettazioni pubblicate dai giornali: "Sostenitori fedeli del Signor Fazio hanno cercato ripetutamente di spostare l'attenzione sull'idea che il vero scandalo consistesse nella violazione della privacy subita dal Signor Fazio e da altri banchieri" dice il FT.

Che pero' sottolinea "Questa e' una sciocchezza. La pubblicazione delle intercettazioni ha reso un grande servizio al pubblico interesse perche' ci ha offerto un'occasione unica di penetrare con lo sguardo nelle strette maglie del mondo dei regolatori delle banche in Italia".

Finora i principali giornali italiani - che pure hanno tradotto ampi stralci dell'articolo del FT - non hanno pero' ritenuto opportuno soffermarsi e riferire su questa constatazione.


(1) i due economisti Alberto Alesina e Luigi Zingales si sono rivolti in una lettera aperta sul Sole 24 ore al presidente della Repubblica "come massimo garante delle istituzioni e dell'immagine del nostro Paese" per chiedere un intervento sulla "crisi ai vertici di Banca d'Italia".

Secondo i due economisti - "il comportamento protezionistico, anticompetitivo e parziale tenuto dagli attuali vertici della Banca d'Italia di fronte alle Opa di banche straniere ha gravemente incrinato la fiducia degli operatori nei confronti della Banca centrale e seriamente ferito l'immagine del nostro Paese all'estero".

Per restaurare questa fiducia i due studiosi di fama internazionale chiedono al capo dello Stato "di intervenire per promuovere un rapido cambiamento dei vertici di Banca d'Italia e una riforma della governance che la aiuti a rimanere indipendente dal sistema bancario e la renda conforme agli attuali assetti delle istituzioni europee. Questa č una riforma importante e urgente che non puņ essere lasciata ai giochi dei partiti, ma deve essere frutto di un accordo super partes".

I due economisti, insieme a Guido Tabellini, avevano spiegato dettagliatamente le loro motiazioni in due articoli del 24 e 28 agosto.

Speciale Mani Pulite

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