![]() ![]() |
|||
NEW del 19 giugno
2006
|
|||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
Referendum
costituzione 25 e 26 giugno : non e' vero che... Il 25 e 26
giugno saremo chiamati ad un importante momento democratico, cioe' la
scelta referendaria sulle modifiche alla Costituzione approvata dalla
precedente maggioranza parlamentare. 1- Chi
vota NO non vuole che la Costituzione sia cambiata, ovvero vota a favore
dell'attuale costituzione. Il referendum
confermativo ha la funzione di confermare o meno una legge costituzionale
che sia stata approvata dal parlamento senza raggiungere in ciascuna camera
i due terzi dei parlamentari a favore (art. 138 Cost). Il quesito che
ci verra' sottoposto quindi sara': “APPROVATE IL TESTO
DELLA LEGGE COSTITUZIONALE CONCERNENTE 'MODIFICHE ALLA PARTE II DELLA
COSTITUZIONE' APPROVATO DAL PARLAMENTO E PUBBLICATO NELLA GAZZETTA
UFFICIALE N. 269 DEL 18 NOVEMBRE 2005?”. Inoltre il referendum confermativo, a differenza di quello abrogativo, non permette di separare le norme sgradite di una legge da quelle gradite, quindi occorre decidere su tutto il provvedimento. Nel caso specifico, si potrebbe ad esempio essere favorevoli al federalismo ma contrari alla concentrazione dei poteri nel premier, e considerare questo un problema prioritario che spinga a bocciare la legge costituzionale anche se si potrebbe essere d'accordo in via generale con la necessita' di ritoccare la Costituzione. Ne' si puo' paragonare l'attuale referendum a quelli del passato in cui le scelte dei cittadini sono state disattese. Quando ad esempio i cittadini espressero la volonta' di eliminare il finanziamento pubblico ai partiti, essi volevano proprio esprimere quella volonta', per cui il successivo ripristino del finanziamento fu un tradimento della volonta' popolare. In questo caso, chi vota NO non dice necessariamente che la Costituzione non va cambiata, ma solo che non gradisce il particolare cambiamento costituzionale sottoposto a referendum. 2- Con
il SI' i poteri del futuro premier sarebbero piu' o meno uguali a quelli
di Bush o Blair. Ma fra i
poteri di Bush e Blair e quelli che il premier italiano si troverebbe
ad avere in caso di vittoria del SI' ci sono alcune differenze sostanziali: Ci sono poi
alcuni fattori storico-sociali peculiari non indifferenti. In ogni caso, e' logico che il cittadino abbia tutto l'interesse ad avere ogni strumento di garanzia, e non si possa accontentare dell'argomento che altri premier del mondo hanno poteri analoghi, per farsi 'scippare' con il SI' garanzie che nel nostro Paese oggi ci sono (e che semmai andrebbero rafforzate e non indebolite, viste le critiche della stessa Cdl in occasione dell'elezione del presidente della Repubblica). Peraltro,
anche i sistemi britannico e statunitense dimostrano che in quei Paesi
non ci sono sufficienti garanzie e che nei secoli passati il limite e'
stato costituito dal pudore e dall'etica di chi gestiva il potere: Quindi i
poteri di Bush e Blair, laddove non bilanciati da adeguate garanzie, mettono
a repentaglio le liberta' civili dei cittadini, sebbene in via generale
vi siano ancora gli altri strumenti di garanzia ed il bilanciamento sociale
gia' indicati e che in Italia invece non ci sono o verrebbero eliminati
con questa riforma. ___________ NB:
I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO L'AUTORE
E LINKANDO
|
Referendum: Costituzione e meccanismi di controllo del potere Referendum: appello per il NO di riviste di ispirazione cristiana |