NEW del 02 aprile 2006

 
     

Russia : skinheads uccidono bambini , le istruzioni sono su internet
M. W. Giannini e R. Guillermo

Attacchi razzisti mortali e tecniche di caccia allo straniero imparate via internet. E' un nuovo 'sport' emergente in Russia.

L'ultimo caso e' stato quello di una bambina di 9 anni di origine africana, presa alle spalle mentre stava rientrando a casa a San Pietroburgo. Due giovani l'hanno afferrata alle spalle e in un lampo le hanno tagliato la lingua ed in parte la guancia sinistra. Poi sono scappati lasciando una svastica ed una scritta sulla parete vicina attribuendosi la responsabilita' come skinheads.

La bambina e' sopravvissuta, anche se portera' i segni psicologici per sempre, ma diversi altri episodi si sono risolti in modo piu' drammatico.

Nel febbraio 2004, un gruppo di otto skinheads, con mazze da baseball, catene e coltelli, ha attaccato brutalmente tre immigrati Tajiki, sempre a San Pietroburgo. L'attacco ha provocato la morte di un bambino di 9 anni, che, colpito 11 volte, e' morto fra le braccia di suo padre.

Secondo le stime di un'organizzazione di monitoraggio di tali crimini, la Russia conta 60.000 skinheads e l'anno scorso vi sono state uccise in attacchi razzisti 28 persone, mentre 366 sono state ferite.

Gli attivisti antirazzisti ed alcune testate anglosassoni evidenziano che il reato di odio razziale non esiste nel codice penale russo, mentre quello che piu' gli si avvicina, 'incitamento all'odio etnico', non viene riconosciuto da giudici e giurie in questi casi. I colpevoli vengono condannati per hooliganismo, un crimine che comporta una detenzione piu' breve. In questi giorni ci sono state le ultime tre condanne per vicende simili che hanno evidenziato il problema.

Proprio per il caso del bimbo ucciso nel 2004, la giuria ha rifiutato di riconoscere che la causa dell'omicidio era la spinta politica degli skinhead, condannando il principale responsabile del crimine (14enne all'epoca dei fatti) a cinque anni e mezzo di prigione, mentre i suoi compagni hanno avuto solo 18 mesi o l'assoluzione. Alla lettura della sentenza gli imputati hanno riso, poiche' saranno fuori in pochi mesi.

Un ventunenne che aveva bruciato una sinagoga a Mosca colpendo otto Ebrei ed a casa del quale la polizia aveva trovato propaganda antisemita che parlava degli Ebrei come di "nemici del popolo russo" e' stato condannato a 13 anni di prigione senza che fosse riconosciuto il movente dell'odio etnico.

Ma i raid razzisti si estendono anche alla Siberia, dove un gruppo di skinheads autodefinitisi "fratellanza bianca" hanno effettuato una serie di attacchi agli immigrati dalle ex repubbliche sovietiche di Tagikistan e di Uzbekistan, colpendo 18 uomini.

Benche' il loro scopo dichiarato fosse sbarazzare le citta' siberiane dei non Russi e gli investigatori abbiano trovato scritti neo-nazisti a casa loro, i criminali non sono stati imputati di odio razziale, ricevendo condanne molto miti. Ma probabilmente in Siberia anche la percezione del fenomeno e' differente, a causa del fatto che molti Tagiki ed Uzbeki sono entrati illegalmente in Russia e uindi sono visti con insofferenza anche da parte della popolazione.

Secondo la stampa russa il procuratore - che ha parlato dei "cosiddetti skinheads" ha dichiarato che "il giudice ha valutato correttamente le azioni degli accusati.... ed ha distribuito le pene appropriate". Ha detto che a causa della attuale lettera della legge non era possibile condannare gli uomini accusati di incitamento all'odio razziale, tuttavia a suo parere la vera motivazione dietro gli attacchi era il guadagno personale, dato che le persone colpite in Siberia erano anche state derubate.

"Gli slogan - ha detto - hanno dato al gruppo la coesione e l'unita' necessarie per commettere tali crimini spaventosi, ma la motivazione principale era il profitto". Si potrebbe pero' rilevare che le vittime erano sempre non Russi, clandestini o meno.

Il procuratore ha aggiunto che attualmente 'l'ideologia dello skinhead' non e' illegale". Non c'e' da meravigliarsi se gruppi di skinhead stanno facendo circolare sui siti Internet russi "istruzioni su come dare la caccia ed uccidere gli stranieri".

Speciale immigrazione e razzismo

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