NEW del 22 novembre 2005

 
     

Cheney : spetta a Saddam dimostrare che non aveva armi
di Rico Guillermo

Il vice presidente USA Dick Cheney ha ribaltato ieri l'onere della prova sulle armi di distruzione di massa, dicendo che spetta a Saddam Hussein dimostrare di non averle mai possedute.

La dichiarazione di Cheney vorrebbe rispondere alle polemiche ed alle accuse che in questi mesi sono state dirette nei confronti dell'amministrazione Bush sulle manipolazioni delle informazioni di intelligence usate per giustificare la guerra in Iraq. Sulla volonta' di manipolazione da parte dell'amministrazione Bush, il vicepresidente accusa i critici di invenzioni e revisionismo.

Cheney ha anche etichettato le proposte di ritiro rapido degli Stati Uniti dall'Iraq come "illusione pericolosa", dicendo che il ritiro degli occidentali non soddisferebbe i terroristi, inducendoli a lasciare il campo.

Ieri il segretario alla difesa USA Donald Rumseld aveva affermato che il numero dei soldati americani in Iraq non scendera' al di sotto dei 138.000 uomini fintanto che i comandanti non saranno convinti che le forze di sicurezza irachene siano pronte a subentrare in autonomia alla coalizione. Ma le pressioni si fanno sempre piu' forti anche da parte di politici ex veterani del Vietnam e di alcuni esponenti Repubblicani.

Riguardo alle armi di Saddam Hussein, Cheney ha detto "non abbiamo avuto mai difficoltà di prova", anche se e' noto che le prove mostrate da Colin Powell all'ONU si sono poi mostrate ridicolmente inconsistenti e che le armi di distruzione di massa non sono mai state trovate, in accordo con le indagini dell'AIEA e degli ispettori delle Nazioni Unite, indagini che Cheney ridicolizzo'.

Il vice di Bush - ex presidente della compagnia petrolifera Halliburton che ha ottenuto per la guerra in Iraq appalti su cui indga l'FBI - e' sempre stato un deciso sostenitore dell'attacco a Saddam, gia' nel 1998, prima che George W. Bush divenisse presidente.

Speciale terrorismo

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