Giustizia
: riforma ordinamento passa alla Camera con la fiducia
di red
"La legge delega di riforma dell'Ordinamento giudiziario oggi approvata non contribuirà a rendere più efficiente la giustizia nel nostro Paese, ma servirà soltanto a burocratizzare la magistratura e a rendere meno libero e indipendente il ruolo dei giudici e dei pubblici ministeri".
E' questo il giudizio dell'associazione nazionale magistrati, gia' in precedenza critica verso il ddl approvato oggi alla Camera dei deputati con 312 si' e 224 no ed un astenuto grazie alla fiducia richiesta dal governo.
I magistrati, che per oltre il 70% hanno aderito allo sciopero del 14 luglio, indetto per attirare l'attenzione verso i rilievi mossi al progetto di legge governativo, ritegono che quella approvata sia "una legge anacronistica che riporta indietro nel tempo la giurisdizione e la magistratura, ripetendo modelli in vigore prima della Costituzione e giustamente poi accantonati".
La Giunta esecutiva centrale dell'ANM ritiene che nemmeno il messaggio con cui il Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi ha rinviato alle Camere la legge sia stato "sufficiente a migliorare il disegno normativo, rimasto sostanzialmente immutato con tutti i vizi di palese incostituzionalità e di disfunzionalità da più parti rilevati".
In merito all'emendamento Bobbio ed al parere del CSM, discusso e messo in dubbio dal presidente del Senato marcello Pera, la critica e' che "si è impedito incomprensibilmente al CSM di svolgere il proprio ruolo esercitando la prerogativa, prevista dalla legge... rinunciando così ad un contributo di concreta esperienza e di conoscenza tecnico-scientifica".
L'associazione delle toghe sottolinea che "pur nel rispetto che si deve ad una legge approvata dal Parlamento, è evidente che il progetto da essa delineato è inesorabilmente destinato a fallire".
Soddisfatto invece il ministro della Giustizia Roberto castelli che questa riforma ha fortemente voluto.
Il testo della legge approvata
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