NEW del 28 giugno 2005

 
 
       
 

Giustizia : sciopero dei magistrati , che sia consapevole
di Nello Rossi*

Sabato 25 giugno i rappresentanti dei magistrati di tutta Italia hanno parlato chiaro e forte. Benissimo.

Oggi si registrano le solite reazioni "sopra le righe": c'è chi vuole denunciare i magistrati che si astengono per interruzione di pubblico servizio, chi straparla di sciopero eversivo, chi, in un impeto di originalità, riscopre la tesi che un potere (ma per lui non eravamo un ordine?) dello Stato non può scioperare. Reazioni scontate e nel complesso tutt'altro che taglienti.

Ma ora tocca a noi continuare a parlare a tutti i magistrati , proprio a tutti, anche ai meno attenti, informati o reattivi. Proporrò che la Giunta dell'ANM, tra le molte iniziative utili che sta adottando, scriva una "lettera" ai magistrati rappresentando, vidamente ed in termini colloquiali, l'impatto immediato ed a breve termine della controriforma sulla condizione e sulla vita professionale di "ciascun" magistrato e le ricadute mediate del disegno di legge sui cittadini e sulla giurisdzione, lettera da inviare su tutte le mailing list, da pubblicizzare sul sito ed in altre forme, anche sui giornali.

Sarà uno strumento per un dialogo serio con il collega che ha obiezioni. Che è scettico. O stanco. O demotivato. O risentito contro il CSM. O accaldato. O con le valigie in mano per le ferie attese da un anno. O in fase di individualismo, nihilismo, irrazionalismo. O innamorato felice che almeno per ora non pensa ad altro. O innamorato infelice che non pensa ad altro neppure lui.

Ciascuna di queste categorie (salvo, spero, gli innamorati felici) conta pochi adepti. Ma se li mettiamo tutti insieme rischiano di diventare una folla.

E noi non vogliamo una folla, ma individui, teste pensanti che compiano una scelta seria, impegnativa e non banale come quella di astenersi per la quarta volta dal lavoro giudiziario, con la convinzione che è una scelta significativa, compiuta non per danneggiare i cittadini (come sempre ridurremo al minimo le conseguenze pregiudizievoli dello sciopero osservando scrupolosamente tutte le condizioni del codice di autoregolamentazione) ma per rappresentare ragioni valide sinora ignorate e per operare un estremo ( ma non ultimo) tentativo di ottenere un concreto ripensamento.

Naturalmente questo ed altri strumenti di comunicazione varranno a poco se non vi sarà l'opera personale, intelligente e paziente, di tutti coloro che hanno responsabilità nel circuito dell'autogoverno e dell'associazionismo. E' questa la prima risorsa che abbiamo e dobbiamo attivarla sino in fondo per realizzare e far riuscire questo particolarissimo "sciopero di mezza estate".

Pensate: uno sciopero di mezza estate! Una cosa mai vista in questo Paese nel quale persino i sindacati nazionali hanno ceduto al generale agosto a fronte di camere funzionanti in piena aria condizionata.

Dimostriamo ancora una volta che sappiamo tenere botta, che non abbiamo timori, che non ci facciamo scoraggiare o intimidire da nessuno se siamo a posto con la nostra coscienza. In fondo se non fosse stato così (come si direbbe a Napoli " se ci mettevamo paura") non avremmo scelto di fare i magistrati.

* magistrato

Speciale Giustizia


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