Iraq
: Costituzione e diritti degli uomini e dei popoli
di Shorsh Surme*
La dichiarazione universale dei diritti umani comprende i diritti umani comuni nelle società democratiche come la libertà di movimento, lo spostamento, il viaggio, la proprietà, l'organizzazione di partiti, la costituzione di sindacati, le associazioni, il diritto a manifestare, la conversione a religioni e idee e ancora altri diritti e libertà di cui sono stati privati molti popoli per molto tempo con varie scuse.
Di conseguenza i testi della costituzione sono materia pubblica da cui derivano le varie leggi.
La costituzione stabilisce alcune questioni, quali il nome del Paese, la forma di governo, il ruolo del parlamento, i poteri del presidente, la durata del governo, il sistema elettorale e così via, tutte cose che si evolvono e cambiano nel tempo.
La costituzione chiarisce il rapporto dell'individuo con lo Stato, cioè il popolo, le sue istituzioni, il suo governo e la sua terra. Quindi l'individuo viene prima della comunità e i diritti sono diritti individuali di cui tutti godono, così come le libertà e i doveri.
Lo Stato è una personalità morale che non può avere una religione, una fazione o un credo, forse i governi ma non gli Stati. Quanti Stati si dicono democratici, popolari, socialisti, islamici, repubblicani, ma in realtà lo sono solo nel nome!
La costituzione è un contratto sociale che accresce l'unione reciproca, organizza la vita umana in un determinato Stato.
Nel caso dell'Iraq la costituzione dovrebbe gettare le basi per uno stato democratico e federale. Ma soprattutto deve tutelare il diritto di tutti i popoli dell'Iraq, che hanno sofferto per più di 50 anni sotto regimi dittatoriali che sono susseguiti in quel Paese.
* giornalista kurdo iracheno
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