NEW del 03 agosto 2005

 
     

Iran : problema nucleare e situazione politica
di Shorsh Surme*

Di nuovo il problema nucleare Iraniano desta la preoccupazione dell'opinione pubblica. Il portavoce del ministero degli Esteri dell'Iran Hamid Reza Asefi ha sollecitato ancora una volta l'Unione Europea ad avanzare una proposta sulla soluzione del problema nucleare iraniano, minacciando l'instaurazione di attività di trasformazione dell'uranio.

Asefi ha detto che "l'Iran non accetta il comportamento di ritardo dell'Ue e che se la domanda iraniana non potrà essere soddisfatta l'Iran attiverà immediatamente gli impianti per la trasformazione dell'uranio situati nella città di Isfahan, nel centro del Paese".

Nel maggio scorso, per rompere la situazione di stallo, l'Unione Europea aveva detto che avrebbe presentato entro due mesi un proposta completa e dettagliata per aiutare il Paese a costituire e praticare un programma d'utilizzo civile dell'energia nucleare, rafforzando la cooperazione con l'Iran nei vari settori ed attivando le consultazioni sul ritorno iraniano alla WTO.

L'Iran in tale occasione ha affermato di essere ottimista per il raggiungimento in breve tempo di un accordo completo osservando la promessa di sospensione delle attività dell'arricchimento dell'uranio, prima del suddetto accordo.

E proprio oggi il nuovo presidente della Repubblica Islamica, l'ultra-conservatore Mahmoud Armadinejad, vincitore delle elezioni, è stato ufficialmente investito della carica di presidente dell'Iran dalla Guida suprema, Ayatollah Ali Khamenei, in un clima di incertezza a livello interno per la rivolta curda e di tensione a livello internazionale.

Il nuovo presidente, riferendosi centrale di Isfahan, ha così commentato : "La nazione iraniana non sopporterà la discriminazione" per cui "Paesi che godono di privilegi politici, scientifici e tecnologici vogliono privare di questo altri Paesi".

Armadi Nejad ha aggiunto che, "come responsabile dell'indipendenza e dell'interesse nazionale", contribuirà ad "aprire la strada" perché la Repubblica islamica proceda nello "sviluppo scientifico" e per "difendere la gloria della nazione sulla scena internazionale".

Dal canto suo, Khamenei, capo spirituale, ha parlato durante la cerimonia di insediamento del nuovo presidente e ha detto: "Le autorità del nostro Paese non sono autorizzate a rinunciare ai diritti del popolo. La nazione iraniana vuole la pace".

Bisognava chiedere all'Ayatollah Khamenei di quale pace sta parlando, magari quella pace con i Curdi, che i Pasdaran (le guardie della rivoluzione) stanno massacrando da giorni.

Una cosa è certa: con questo presidente iraniano, la complessa e già difficile situazione del Medio Oriente peggiorerà se la comunità internazionale, ed in primis l'Unione Europea, ignoreranno l'attuale situazione interna ed esterna dell'Iran.

* giornalista Kurdo

Speciale pace

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