NOTIZIARIO del 24 novembre 2004

 
     

Nucleare : Iran e Cina a braccetto contro gli USA
di Rico Guillermo

L'Iran non smantellera' interamente il suo programma nucleare, ma ha dato assicurazioni per un impiego esclusivamente pacifico. Lo ha detto oggi il capo delegazione iraniano presso l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica Hossein Mousavian in una conferenza a Pechino: "L'Iran non sara' mai disposta a smantellare. Cio' e' inaccettabile e fuori da ogni trattativa"'.

Egli ha aggiunto che "Gli Americani non hanno alcun diritto a sollevare questo tipo di questione". La risposta e' alle accuse ed alle minacce di George W. Bush, fatte in settembre e ribadite questo mese anche a Santiago al ventunesimo summit dell'Apec. Secondo il direttore generale dell'AIEA El Baradei, l'Iran ha prodotto finora circa due tonnellate di gas di uranio, adatto - in quantita' maggiori - per la costruzione di un ordigno nucleare.

Nei giorni scorsi l'Iran aveva informato di aver sospeso tutte le sue attivita' di arricchimento di uranio, come si era impegnato a fare. L'annuncio e' stato dato dal capo dei negoziatori Hannas Rowhani a Ginevra ed il portavoce del ministero degli Esteri Hamid Reza-Assefi aveva detto alla televisione nazionale che la decisione era stata presa "conformemente agli accordi presi con gli Europei".

Infatti la sospensione e' arrivata dopo l'accordo raggiunto con Germania, Gran Bretagna e Francia ed alla vigilia della riunione del consiglio dei governatori dell'Agenzia atomica, convocata inizialmente per esaminare la possibilita' di un rinvio al Consiglio di sicurezza dell'ONU del caso Iran, in vista di possibili sanzioni internazionali.

Nel suo discorso a Santiago, Bush aveva anche chiesto al presidente cinese Hu Jintao di esercitare delle pressioni nei confronti della Corea del Nord per convincerla a riprendere i negoziati sul proprio programma nucleare.

Tuttavia fra Pechino e Teheran si sta creando un asse proprio sul nucleare. La relazione cresce perche' entrambi gli Stati rifiutano i diktat di Washington, entrambi hanno interesse per il nucleare, entrambi hanno estremisti interni o all'estero che creano problemi e vorrebbero poter agire senza la condanna internazionale alle violazioni dei diritti umani.

Inoltre oggi l'Iran e' il secondo fornitore della Cina in quanto a greggio, ed il gigante asiatico, in continuo sviluppo industriale, necessita di crescenti quantita' di petrolio, con un incremento del 40% solo nei primi otto mesi di quest'anno. Le sue riserve di petrolio potrebbero inoltre esaurirsi in 14 anni. Peraltro la popolazione iraniana, raddoppiata dalla rivoluzione del 1979, rappresenta un buon mercato per i prodotti cinesi.

L'antica "via della seta" vede quindi ora altri titpi di merci in transito, con importanti implicazioni politiche. Avendo potere di veto al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, infatti, la Cina puo' avere un ruolo chiave nell'eventualita' che si arrivi ad una risoluzione contro l'Iran come voluto dagli Stati Uniti.

Speciale pace e diritti umani


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