NOTIZIARIO del 21 aprile 2004

 
     

Terrorismo : Guantanamo alla Corte Suprema USA
di Elisa Mabrito

Attivisti dei diritti umani stanno protestando davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Molti hanno dormito nei sacchi a pelo davanti ai gradini per poter essere presenti in aula dove sono iniziate le udienze che dovranno dirimere la questione dei diritti dei circa 600 prigionieri di Guantanamo, appartenenti a 44 Paesi del mondo ma senza volto e senza nome.

Nessuno dei detenuti di Guantanamo sospetti componenti di Al Qaeda o combattenti Talebani e' stato incriminato. Per il governo, Guantanamo e' un efficace strumento per la lotta al terrorismo, secondo i critici e' "un'enclave senza legge".

L'ex giudice John Gibbons, legale di alcune famiglie di detenuti non americani, ritiene che Guantanamo sia "incompatibile con le leggi che da 215 anni regolano la detenzione di chiunque e dovunque" e spera di convincere la Corte in tal senso.

Gli alti magistrati sembrerebbero orientati a far cadere il procedimento per dubbi di giurisdizione, dato che Guantanamo e' in territorio cubano e quindi non soggetto alle leggi degli Stati Uniti. I difensori dei diritti umani ribattono che a Guantanamo le leggi di Cuba non sono mai state applicate. E' vero invece che gli unici che vi abbiano mai preso decisioni sono gli Stati Uniti, con la loro base militare.

Inevitabile la pressione sulla Casa Bianca, dato anche che al di la' dei singoli casi, molti riguardanti detenuti non americani, le decisioni della Corte cadranno in pieno periodo elettorale e l'argomento tocca da vicino le scelte della presidenza Bush in materia di lotta al terrorismo.

Infatti la decisione di non rivelare i nomi dei detenuti, non stabilire capi d'accusa, impedire le visite ad avvocati e familiari, detenere indefinitamente i prigionieri di Guantanamo, e' stata giustificata con le misure straordinarie di lotta al terrorismo, ma lede i diritti umani e civili.

Lo spagnolo giudice Baltasàr Garzòn - nel condannare per terrorismo il 14 febbraio scorso un ex detenuto di Guantanamo di cui la Spagna era riuscita ad ottenere l'estradizione - affermo' in udienza che le condizioni in cui l'imputato e' stato detenuto dagli USA "hanno leso i piu' elementari diritti riconosciuti dall'ordinamento giuridico internazionale".

Nella stessa occasione il presidente della federazione spagnola delle associazioni per la difesa dei diritti umani, José Luis Semprún, defini' "detenzione illegale e situazione inumana e degradante" quella nella base di Guantanamo, aggiungendo che "i pretesti forniti per mantenere Guantanamo sono gli stessi che si davano nelle dirttature: la sicurezza nazionale".

Il segretario alla difesa USA, Donald Rumsfeld, ha tentato di giustificare in piu' occasioni l'indefinita detenzione delle centinaia di Guantanamo come "esigenza di sicurezza", aggiungendo "essi sono nemici combattenti e terroristi che sono stati imprigionati per atti di guerra contro il nostro Paese. E dobbiamo applicare regole diverse".

Rumsfeld ha detto che i prigionieri non sono sottoposti a torture e sono trattati con umanita' e compassione. Egli ha ipotizzato che alcuni prigionieri possano restare a Guantanamo anche tutta la vita, qualora la guerra al terrorismo durasse a lungo.

Successivamente si decise di istituire dei jury cui annualmente i detenuti potranno rivolgersi per ottenere la scarcerazione. Il jury potra' eventualmente scarcerare o consegnare i detenuti alle autorita' del Paese di origine se non saranno piu' una minaccia per la sicurezza, sulla base delle informazioni piu' recenti.

Tanti Americani sono preoccupati anche per l'immagine degli Stati Uniti che questa vicenda trasmette all'estero. Oltretutto molti Paesi occidentali dei quali i detenuti hanno la cittadinanza (Gran Bretagna, Australia) hanno protestato per l'illegalita' delle condizioni di detenzione.

Colin Powell, durante una visita in Europa, promise di far presente all'amministrazione Bush quale fosse la visione che i partner europei avevano della questione, dicendo di non essersene egli stesso reso conto prima. Tuttavia non si sono visti segnali di miglioramento.

by www.osservatoriosullalegalita.org

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