NEW del 13 giugno 2005

 
 
       
 

USA : Guantanamo e ritiro dall'Iraq , Repubblicani divisi
di Rico Guillermo

Il fronte repubblicano si incrina ed alcuni senatori USA chiedono la chiusura di Guantanamo, mentre rappresentanti repubblicani al Congresso esortano ad un rapido ritiro delle truppe dall'Iraq.

Un senatore repubblicano, Chuck Hagel, ha detto alla CNN che gli USA stanno "appannando la loro immagine nel mondo" e che uno dei fattori di questo e' Guantanamo. Secondo il senatore, molti nel mondo pensano che gli Stati Uniti siano un potere, un "impero" che opprime le persone in giro per il globo e lo fa a modo suo, al di fuori delle istituzioni internazionali.

Secondo Hagel, i capi del Pentagono sono responsabili della situazione, in particolare per le tecniche di interrogatorio ed il trattamento inflitto ai prigionieri. A giudizio del senatore, cio' condurra' al "disastro" ed all'"umiliazione" per gli USA.

Time ha pubblicato ieri un reportage di 84 pagine che dettaglia gli interrogatori di un detenuto, Mohamed al-Qahtani, catturato nel 2001 durante la guerra in Afghanistan. Dopo la liberazione aveva tentato di rientrare negli USA ma era stato bloccato da un agente dell'immigrazione. Ad un controllo successivo e' stato verificato che Mohamed Atta, il leader del gruppo di dirottatori dell'11 settembre, era nello stesso aeroporto contemporaeamente a al-Qahtani, giudicato un'importante figura di Al Qaida.

Per lui ed un altro detenuto fu autorizzata una tecnica di interrogatorio forte, facendolo stare nudo, gettandogli acqua sulla testa e privandolo del sonno. Il detenuto ha raccontato che, avendo avuto una flebo per curare la sua disidratazione, gli era stato rifiutato l'uso del bagno per urinare e l'interrogatorio era proseguito mentre aveva i pantaloni bagnati.

Il dipartimento della difesa ha replicato che l'interrogatorio del prigioniero era stato condotto da professionisti preparati, motivati dal desiderio di ottenere informazioni utili per prevenire ulteriori attacchi agli Stati Uniti ed hanno aggiunto che raggiunsero il loro scopo ottenendo informazioni sulla logistica degli attacchi dell'11 settembre e sulla fuga di Osama Bin laden. Il Pentagono ha aggiunto che il dipartimento della difesa resta aderente ad inequivocabili standard di trattamento umano per tutti i detenuti.

Attivisti dei diritti umani ed alcuni parlamentari - per lo piu' democratici, stanno esercitando pressioni per la chiusura del penitenziario sito nella base americana in territorio cubano, a causa delle accuse di torture e agli abusi sui detenuti. Il presidente George W. Bush ha detto che la sua amministrazione sta "esplorando tutte le alternative" in merito.

Il vicepresidente USA Dick Cheney ha detto ieri che non ci sono progetti di chiusura della prigione di Guantanamo dove sono rinchiusi da alcuni anni 540 sospetti terroristi provenienti da Iraq e Afghanistan. "La cosa importante da capire e' che le persone che sono a Guantanamo sono persone cattive", ha detto Cheney in una intervista a Fox News, aggiungendo di credere che per la maggior parte si tratti di terroristi legati ad Al Qaida.

Cheney ha precisato che sono gia' stati controllati tutti i detenuti e ne e' stato rilasciato un certo numero ma ne e' rimasto un nucleo duro. Il Pentagono ha dichiarato in un comunicato ieri che "non si prevede di detenere piu' a lungo del necessario i prigionieri e sono in atto processi concreti per rivedere lo stato di 'nemici combattenti'".

Il comitato giudiziario del Senato prevede di tenere in settimana un'audizione sulla situazione dei detenuti. Il capogruppo democratico nel comitato, riferendosi a Guantanamo, ha detto alla CBS "abbiamo creato un buco nero legale" pur essendo gli USA il Paese che afferma di operare in conformita' alla legge e di volere che altri Paesi operino in conformita' alla legge.

Piu' pacato un altro senatore repubblicano, per il quale su Guantanamo c'e' stata una reazione esagerata, ma che in effetti sotto l'attuale gestione la prigione cubana non sta operando come previsto, ed occorre che il Congresso stabilisca standard per gli interrogatori e la detenzione. In effetti ci sarebbero gia' le convenzioni di Ginevra a riguardo.

Nel frattempo, un membro repubblicano del congresso, Walter Jones, che voto' a favore della guerra in Iraq, ha dichiarato ieri che sarebbe opportuno ritirare le truppe dall'Iraq, perche' "abbiamo fatto tutto cio' che possiamo" e perche' le ragioni dell'invasione erano false. Egli insiste perche' questa settimana i parlamentari USA introducano un decreto con il calendario per il ritiro delle truppe dall'Iraq in tempi brevi.

Egli ha detto di pensare al numero di soldati americani morti (1.700) ed al numero di quelli gravemente feriti (12.000) in raffronto alle false ragioni addotte per la guerra, cioe' la capacita' degli Iracheni di costruire armi di distruzione di massa, che e' stato dimostrato essere infondate. Chiaramente l'idea e' appoggiata da moltissimi rappresentanti Democratici.

Il presidente Bush ha detto che qualunque calendario di ritiro incoraggera' gli insorti, ma Jones ha detto che gli Iracheni possono difendere da soli il proprio Paese. Come monito egli ha affisso fuori al suo ufficio al Congresso un poster con i volti dei soldati uccisi in Iraq.

Speciale diritti umani con dossier Guantanamo


by www.osservatoriosullalegalita.org

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