NEW del 13 maggio 2005

 
     

Calcio : razzismo, antisemitismo o solo sport ?
di Rico Guillermo

Il calcio, si sta corrompendo con il razzismo e l'antisemitismo? Sembra che il rischio sia concreto, dato che la FIFA sta correndo ai ripari.

Le autorita', gli atleti e gli sponsor del calcio in Sudamerica, in Europa ed in Asia stanno cercando di trasmettere messaggi positivi al pubblico e di trovare il modo di migliorare il comportamento dei giocatori prima che la reputazione dello sport sia danneggiata definitivamente. Negli stadi infatti i fans inalberano svastiche, i giocatori neri vengono insultati e le squadre sono costrette a giocare negli stadi vuoti a causa di gruppi urlanti slogan razzisti.

Lo sport, luogo per eccellenza del confronto alla pari fra squadre in un clima di fratellanza che trova il suo culmine nei giochi olimpici sta divenendo un crogiuolo dell'odio razziale? I dirigenti del calcio tengono d'occhio da anni sugli hooligans piu' agitati e violenti che infestano questo sport, bevendo prima delle partite e incitando alla violenza (oltre che praticandola).

In effetti le rivalita' - anche acerrime - fra club, spesso di una stessa citta', sono sempre state una caratteristica del calcio, usato come sfogo di antiche passioni spesso nemmeno condivise dai giocatori che vi militano. Cosi' il Celtic di Glasgow, fondato da Irlandesi, come rivela il suo nome, e' sempre stato contrapposto al Glasgow Rangers, riferito ad una tifoseria protestante e unionista, ma nelle due squadre giocano brasiliani, spagnoli e bulgari. Anche i tifosi del Liverpool e dell'Everton sono in eterno contrasto perche' uno dei due club nacque con immigrati scozzesi e irlandesi di umile origine. La stessa situazione si riscontra fra Arsenal e Chelsea a Londra. In Italia il fenomeno riguarda a Torino la squadra omonima e la Juventus, a Milano, Milan e Inter e nella capitale la Roma e la Lazio.

Ma ora i funzionari delle divese squadre e della FIFA hanno nel mirino gli atti di razzismo. In America del sud il problema e' venuto alla ribalta grazie all'arresto di Leandro Desabato, difensore argentino del Quilmes, da parte della polizia brasiliana dopo aver insultato un giocatore brasiliano nero noto come Grafite. Meno di una settimana dopo, fans del Cordova, in Argentina, sventolavano bandierine con svastiche in un Paese che vede una gran percentuale di Ebrei.

Ma secondo gli attivisti dei diritti umani, i recenti avvenimenti vanno oltre una manciata di fans scorretti e fanatici. Kick It Out (buttalo fuori), un'organizzazione britannica che fa parte di una rete internazionale decisa ad eliminare il razzismo dagli stadi, afferma che gli hooligans ed il razzismo sono stati sempre collegati. Occorre oggi evidenziare il problema e cambiare gli atteggiamenti.

Fra i Paesi d'Europa considerati piu' a rischio riguardo al fenomeno, la Spagna, l'Italia e l'Europa orientale. Ieri la commissione anti-violenza del ministero spagnolo dell'educazione, ha inviato una lettera al brasiliano Roberto Carlos che a fine gara aveva regalato la sua maglietta ad uno dei leader dell'Ultra Sur, un'organizzazione di tifosi razzisti, che aveva appena finito di scontare un'interdizione di quattro anni dagli stadi per episodi di violenza. La commissione ha ammonito che "questo gesto non contribuisce alla lotta contro il razzismo e la violenza".

Contestualmente Il Real Madrid e' stato multato di 3.000 euro per uno striscione razzista esposto dai suoi tifosi durante la partita contro il Santander nella quale avevano inneggiato contro gli immigrati. Uguale multa e' stata inflitta dalla federcalcio di Spagna all'allenatore della nazionale spagnola, Luis Aragonés, che aveva usato recentemente un epiteto razziale durante una partita per la coppa del mondo contro il Belgio. Nei Paesi balcanici dell'ex Jugoslavia la polizia e' in stato d'allerta da quando squadre di citta' musulmane hanno ricominciato a giocare con quelle serbe o croate.

In Italia l'Ufficio Indagini della Federcalcio ha aperto un'inchiesta sugli episodi di antisemitismo che la settimana scorsa, su un campo del quartiere Ostiense a Roma, hanno costretto l'arbitro a sospendere la gara del campionato allievi provinciali tra Maccabi e Pro Calcio Acilia per una rissa sul terreno di gioco e gli insulti diretti dai tifosi ai giocatori ebraici. L'Aprilia ha sporto denuncia per aggressione, mentre il Maccabi chiede penalita' per gli insulti razziali. Sul posto c'erano anche agenti della Digos, dopo gli episodi di antisemitismo verificatisi nel girone di andata.

A novembre i giocatori neri dell'Inghilterra sono stati derisi con canti razzisti dai fans spagnoli in una partita con la Spagna, tanto da determinare una protesta di Tony Blair. Anche gli Olandesi si sono lasciati andare a canti antisemiti contro l'arbitro Rene Temmick che aveva annullato un'azione in cui era coinvolta una squadra de L'Aja. E l'Ajax, il club di Amsterdam - identificato per sua stessa volonta' e per via dei suoi sostenitori con la causa ebraica dalla seconda guerra mondiale - chiede alle tifoserie avversarie di cessare i cori antisemiti al suo indirizzo, quali "Hamas, Hamas, gli Ebrei al gas!", nel mentre esorta i suoi stessi fan, presentatisi spesso con le bandiere della stella di David in curva, a capire che il calcio e' solo uno sport e nient'altro.

La FIFA, che ha condannato questi ed altri episodi, gia' dal 2001 ha cominciato a chiedere agli organizzatori di calcio di rifiutare l'ingresso ai fans che partecipano ad atti razzisti ed ai dirigenti di imporre sanzioni efficaci ai giocatori che indulgono in comportamenti razzisti. Di recente la Federazione internazionale calcio ha annunciato un programma di "ambasciatori" dell'antirazzismo, dicendo che il gruppo deve ancora cominciare a lavorare, ma che sara' capitanato da Thierry Henry, un giocatore nero francese oggi attivo nell'Arsenal (GB), la cui squadra vinse la coppa del mondo del 1998 ed e' considerato una stella del calcio europeo. E' possibile che vi sia anche il mitico Pele'.

Henry ha contribuito a persuadere il suo sponsor, Nike, ad intraprendere una campagna di consapevolezza in Europa. Oltre ad una campagna televisiva, si sta effettuando fra i rivenditori europei una raccolta di fondi che saranno gestiti da una fondazione indipendente per sostenere i progetti e le iniziative anti-razzismo.

In Europa la UEFA - che ha multato le squadre in Gran-Bretagna, nella Repubblica ceca, in Spagna, in Italia e in Ungheria per le manifestazioni di razzismo ed ha costretto alcune squadre a giocare in stadi vuoti come punizione per il comportamento razzista dei loro sostenitori - ha appena patrocinato un congresso in Slovacchia per esaminare la discriminazione contro i Rom e i gitani in Europa orientale.

Dal calcio potrebbe nascere dunque una nuova presa di coscienza del problema e forse una soluzione per queste dinamiche negative nell'intera societa'. Ma anche se cosi' non fosse (la paura del diverso e' caratteristica di molti uomini) per lo meno verra' rispristinato un clima piu' corretto laddove le barriere dovrebbero essere infrante e l'unica competizione dovrebbe essere basata sulla bravura e l'impegno e la superiorita' provata con i risultati sportivi.

Speciale sport e legalita'


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Europarlamento: pace
durante i giochi olimpici 2004

Europarlamento contro razzismo e antisemitismo

Parlamento UE condanna negazione genocidio Ebrei

2004: anno UE di educazione attraverso lo sport