NOTIZIARIO del 27 febbraio 2005

 
     

Torture e morti in Iraq : processo per molti soldati britannici
di Gabriella Mira Marq

La stampa britannica ha rivelato oggi che piu' di 50 soldati britannici sono sospettati di uccisioni, omicidi e maltrattamenti in Iraq. Dopo che tre soldati sono stati messi agli arresti per simili vicende, documenti militari segreti citati dal settimanale domenicale Sunday Telegraph dimostrano che altri militari sono implicati in delitti commessi in Iraq e che il Ministero della Difesa ha riconosciuto questi casi.

Il giornale rivela inoltre due vicende in cui i militari sono implicati in quanto responsabili della morte di due civili iracheni. Una delle vittime e' un adolescente di 16 anni, Ahmad Jaber Karim, morto dopo il suo arresto da parte di tre guardie britanniche del battaglione irlandese (Irish Guards) l'8 maggio 2003. L'altro e' un uomo, Said Shabram, la cui morte e' attribuita ad un ufficiale e due soldati che potrebbero essere accusati di concorso in omicidio.

In un altro caso, un militare appartenente ai corpi scelti speciali aerei SAS e' sospettato dell'assassinio di un civile iracheno ucciso da spari il 1° gennaio 2004 a Bassora, nel sud dell'Iraq. Il documento precisa che i due superiori gerarchici del soldato avevano rifiutato di testimoniare contro di lui, dicendo che egli non aveva commesso alcuna infrazione e che perseguirlo poteva essere negativo per il morale delle truppe.

Queste rivelazioni giungono dopo l'annuncio di venerdi' del capo dell'esercito, il generale Sir Mike Jackson, dell'apertura di un'ampia inchiesta su accuse di maltrattamenti commessi dai soldati britannici in Iraq e dopo la condanna - giunta la scorsa settimana - di tre soldati da parte di una corte marziale britannica in Germania per abusi su prigionieri civili iracheni.

Un portavoce del Ministero della Difesa ha dichiarato di non potersi esprimere sui fascicoli individuali, ma ha ammesso che ci sono quattro vicende che implicano 18 militari impiegati in Iraq che saranno processati Secondo il portavoce, poi, l'ufficio del procuratore militare esamina altri nove casi, che coinvolgono 30 soldati, per diverse infrazioni.

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