NOTIZIARIO del 05 settembre 2004

 
     

Darfur : delegazione UE in Sudan e la FAO chiede fondi
di Carla Amato

Una delegazione di parlamentari europei e' in visita nel Darfur per verificare la situazione nella regione del Sudan devastata dalla guerra civile e dalle scorribande dei Janjaweed che penalizzano soprattutto le donne. Nella delegazione UE molte deputate, fra cui le italiane Emma Bonino e Luisa Morgantini.

Sabato la presidenza olandese aveva sollecitato il governo sudanese a mantenere le promesse e a disarmare le milizie arabe Janjaweed. I morti nella regione sono piu' di 50000, mentre 200000 sono i rifugiati in Ciad

La parlamentare portoghese Ana Gomes - componente della delegazione UE - ha commentato: "Ho l'impressione che il governo sudanese stia prendendo in giro la comunita' internazionale" ed ha attribuito tale comportamento ai "segnali contradditori che mandiamo nella gestione politica del dossier, come comunità internazionale e come consiglio di sicurezza" delle Nazioni Unite.

Gli Stati Uniti - che stanno preparando una nuova risoluzione - la Francia, la Gran Bretagna e la Germania sono a favore delle sanzioni, contrari invece la Russia e il Pakistan. L'Unione europea torna a minacciare sanzioni internazionali e non esclude un embargo delle importazioni di petrolio.

L'Europa ha sospeso gli aiuti al governo sudanese ma continua a contribuire al programma alimentare mondiale della FAO, per combattere la crisi umanitaria, dato che oltre un milioni di rifugiati dipendono dall'assistenza internazionale.

La FAO segnala tuttavia un rallentamento del programma a causa della stagione delle piogge che rende impraticabile le strade in una regione grande come la Francia, segnalando che 200000 persone non sono state raggiunte dagli aiuti. L'agenzia ONU ha dunque chiesto un maggior sostegno economico da parte della comunita' internazionale, denunciando di aver ricevuto poco piu' della meta' dei fondi necessari, 252 milioni di dollari solo per il 2004.

La FAO ha denunciato anche che gli scontri fra i ribelli e le forze governative stanno inasprendosi in questi mesi nonstante il cessate il fuoco decretato l'8 aprile e i negoziati iniziati il 23 agosto ad Abuja, con ulteriore difficolta' per gli operatori umanitari.

by www.osservatoriosullalegalita.org

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