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NOTIZIARIO del 28
ottobre 2004
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Terrorismo
: partito nazionalista basco contro ETA su estorsioni In Spagna il partito nazionalista basco ha chiesto agli imprenditori baschi di non pagare il pizzo all'organizzazione terroristica ETA che li taglieggia. Il caso, scoppiato con l'ammissione di estorsioni ricevute da quattro famosi chef baschi, ha dunque richiamato l'intervento del partito piu' rappresentativo dell'identita' basca. L'esecutivo nazionale del partito PNV, ha chiesto agli imprenditori ed ai professionisti di non pagare quella che e' stata definita "estorsione mafiosa" all'ETA. Il presidente dell'esecutivo, Josu Jon Imaz, ha letto nella sede del partito in Bilbao una dichiarazione formale di fronte alla stampa. Imaz ha giustificato tale pronunciamento istituzionale del PNV con le tre bombe collocate nel giro di 10 giorni dall'ETA contro altrettanti immobili e con i numerosi messaggi di minacce che l'organizzazione terroristica ha fatto recapitare a numerosi esponenti dell'economia basca. Nella dichiarazione si fa riferimento al rispetto per le decisioni personali di chi sceglie di cedere al ricatto, ma si parla anche di solidarieta' con gli imprenditori colpiti, il cui unico "delitto" e' generare ricchezza e progresso nella regione basca. Dura presa di posizione, invece, nei confronti dei terroristi, esortati a liberare la comunita' basca dalla loro presenza: "L'ETA deve sapere di avere il partito contro". In Spagna l'ETA e' fuorilegge, mentre non lo e' in Francia, dove pure sono stati recentemete arrestati esponenti di spicco dell'ETA spagnola ora incriminati.
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