NOTIZIARIO del 21 ottobre 2004

 
     

Riforma Ordinamento Giudiziario : ANM confida nella discussione
di red

A seguito degli ultimi sviluppi sulla riforma dell'Ordinamento Giudiziario con la presentazione di un maxiemendamento concordato dalle forze di governo, la Giunta esecutiva centrale dell'Associazione Nazionale Magistrati ha preso ieri in esame l'andamento dei lavori sulla riforma.

Il parlamentino delle toghe - riunito in via straordinaria insieme ai segretari dei gruppi associativi, come stabilito nell'ultimo congresso di Castel dell'Ovo (NA) - ricorda che "nelle settimane seguite al Congresso di Napoli, nel corso degli incontri con il Ministro della giustizia e con le forze politiche della maggioranza e della opposizione, ha ribadito la sua posizione di netta critica alla riforma così come licenziata dalla Camera."

Inoltre - contrariamente a quanto dichiarato dal ministro della Giustziia Roberto Castelli, cioe' che i magistrati non vogliono affatto al riforma - "l'ANM ha sempre riconosciuto la necessità di una riforma organica, che nella salvaguardia dei principi costituzionali sulla indipendenza della magistratura, assicuri una migliore qualità della giustizia."

L'associazione magistrati ricorda che "in spirito di dialogo costruttivo, ha sottolineato i punti essenziali su cui è imprescindibile intervenire con correttivi, prende atto con soddisfazione che è stata superata la impostazione della blindatura dell'iter parlamentare" e commenta che "la chiusura affrettata del dibattito in commissione non ha giovato".

Tuttavia il parlamentino delle toghe "confida che nella discussione in Aula siano affrontati i nodi di fondo in un adeguato confronto parlamentare. A tal fine non sono certo sufficienti i pur opportuni emendamenti presentati dall'Udc che si limitano a correggere incongruenze tecniche ed errori formali."

L'ANM si riserva poi "di esprimere una sua compiuta valutazione all'esito della presentazione degli emendamenti" preannunciati dal governo. "Pertanto la GEC - e' stato annunciato - rimane convocata in permanenza in seduta straordinaria insieme ai segretari dei gruppi associativi e sin da ora delibera la convocazione di assemblee in ogni ufficio giudiziario per le opportune valutazioni".

I magistrati avevano minacciato una serie di scioperi, ma lasciato uno spiraglio al dialogo. Spiraglio rifiutato dal ministro, che ha parlato di blindatura del testo, e da altri esponenti di maggioranza, che hanno prospettato la richiesta della fiducia, ipotesi in seguito rientrata.

Speciale Giustizia con il testo di riforma approvato alla Camera


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