NOTIZIARIO del 19 ottobre 2004

 
     

Immigrazione e terrorismo al vertice dei ministri G5
di red

Si e' concluso ieri a Firenze il vertice fra i cinque ministri degli interni di Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania e Spagna. La proposta di centri di transito per immigrati in Nordafrica lanciata dal ministro degli interni tedesco Otto Schily e appoggiata da Giuseppe Pisanu non e' passata, grazie alle perplessita' di Francia e Spagna che temono violazioni dei diritti umani soprattutto in Paesi come la Libia che non hanno firmato la Convenzione di Ginevra sui rifugiati.

Italia e Germania intendono far pressione perche' le richieste di asilo venga valutate prima che gli immigrati sbarchino in Europa, ma la Francia risponde che questo ruolo non spetta all'Europa in quanto le richieste - come spiegato dal ministro francese Dominique de Villepin - dovrebbero essere esaminate dall'Alto Commissariato ONU.

Accordo, invece, su altre strategie di contrasto all' immigrazione clandestina: sostenere lo sviluppo dei Paesi d'origine, incoraggiare accordi bilaterali e multilaterali, aiutare i Paesi di transito a controllare le frontiere, combattere le organizzazioni criminali che traggono enormi profitti dal traffico di esseri umani.

Approvata la proposta di inserire le impronte digitali sui passaporti comunitari forse gia' dal 2006. Per la lotta al terrorismo, rafforzamento di Europol e degli scambi di dati fra polizie e intelligence, mettendo a punto regole comuni per l' espulsione dei sospetti.

Il ministro dell'interno, Giuseppe Pisanu, ha spiegato che "la discussione sulla lotta al terrorismo, con l' obiettivo di impedire ai terroristi di entrare e colpire nei nostri Paesi" e' stata centrale. Il ministro spagnolo, Josč Antonio Alonso, ha spiegato che "dal 2006 saranno obbligatorie le impronte digitali sui passaporti, perchč danno pił affidabilitą nell' identificazione e consentono la creazione di banche dati comuni europee".

Oltre alle impronte, si pensa di inserire nei passaporti anche un secondo dato biometrico, l'iride o il riconoscimento facciale, come proposto dalla Germania. Facilitata anche l'espulsione dei sospetti terroristi, con l'obbiettivo di arrivare ad una direttiva unitaria sulla materia fissando requisiti minimi comuni che portino all'identificazione dei soggetti sospetti, soprattutto islamici "che abbiano frequentato i campi di addestramento in Afghanistan, Balcani e Cecenia, in modo da individuare chi ha il know-how per compiere attentati in Europa".

Anche internet e' nel mirino quale strumento di propaganda terroristica.

Speciale terrorismo globale

Speciale diritti umani con sezione immigrazione


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