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NOTIZIARIO del 18
novembre 2004
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Giustizia
: riforma passata in Commissione Camera Deputati L'esame della riforma sull'ordinamento giudiziario iniziato due giorni fa in sede referente alla Commissione Giustizia della Camera si e' concluso ieri pomeriggio. Il provvedimento, giunto dal Senato dopo l'approvazione, passa ora al voto dell'aula di Montecitorio. Nel frattempo prosegue la raccolta firme dei magistrati in calce alla lettera aperta al Ministro della Giustizia Roberto Castelli ed al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Virginio Rognoni. L'ANM conta di raccogliere le sottoscrizioni di quasi tutti gli oltre 8000 magistrati d'Italia. Nella lettera le Toghe si dicono consapevoli del fatto che "spesso le decisioni arrivano troppo tardi e non sempre i bisogni e le aspettative di giustizia sono soddisfatte" ma ricordano che da anni chiedono, tramite l'ANM, al Governo e al Ministro, a cui compete l’organizzazione del servizio, di fornire i mezzi e le strutture necessarie a rendere il servizio adeguato alle esigenze dei cittadini e agli standard degli altri paesi dell’Unione Europea". Inoltre, dicono i Magistrati, "da anni, allo stesso scopo, chiediamo anche interventi di riforma sulle procedure e sui codici. E piu' volte abbiamo offerto contributi di proposta elaborati sulla base della nostra esperienza professionale. Inoltre, da tempo abbiamo proposto una riforma del sistema dei controlli che assicuri una migliore professionalita' di tutti i magistrati". Tuttavia le proposte fatte, dicono i Magistrati, sono "sempre rimaste inascoltate", mentre invece "gli stanziamenti per la giustizia si riducono ogni anno e nemmeno consentono di affrontare le spese minime necessarie per il funzionamento degli uffici. Le riforme legislative approvate negli ultimi tempi, con interventi di settore e privi di una visione organica, hanno confuso il quadro legislativo, appesantito le procedure, rendendo ancora piu' lunga e tormentata la durata dei processi". La lettera aperta ribadisce che i Magistrati reputano la riforma dell'Ordinamento Giudiziario "sbagliata e inutile e, per molti aspetti, incostituzionale". La durata dei processi non ne sara' favorita, anzi "i magistrati dovranno dedicare buona parte del loro tempo a studiare per preparare i numerosi concorsi che dovrebbero scandire la loro carriera, sottraendo tempo ed energie alla attivita' di indagine e alla preparazione delle cause". Per contro, le garanzie d'indipendenza per i cittadini saranno minate dal fatto che la carriera dei giudici "non dipendera' piu' dall’organo di autogoverno previsto dalla Costituzione, il Consiglio Superiore della Magistratura, ma, in molti aspetti, dal Ministro e dai vertici della gerarchia interna" e dalla "separazione di fatto delle carriere dei giudici e dei pubblici ministeri" con la gerarchizzazione delle Procure. I Magistrati sottoscrittori chiedono quindi "di non approvare questa riforma" e che "ognuno, nell’ambito dei propri compiti istituzionali, si impegni per realizzare le riforme utili alla giustizia". Intanto, mentre si prepara lo sciopero del 24, indetto dall'Associazione Nazionale Magistrati e concomitante con quello dei penalisti, e' probabile un incontro straordinario del ministro Castelli con il plenum del CSM per affrontare il tema dell'efficienza degli uffici giudiziari e dei provvedimenti adottati per tentare di risolvere i veri problemi della giustizia sotto il profilo dell'organizzazione e dei finanziamenti. Va considerato infatti che le ridotte finanze destinate al comparto Giustizia penalizzano notevolmente gli uffici, dall'acquisto della carta al pagamento degli stenografi, intralciando gravemente le udienze. Speciale Giustizia, con il libro bianco delle disfunzioni degli uffici giudiziari
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Appello dei magistrati al Parlamento I magistrati confermano lo sciopero con i penalisti Giustizia indipendente e potere politico Ordinamento giudiziario: riforma con destrezza Dall'eccesso dei concorsi altro freno al processo Riforma Giustizia: la scuola della magistratura Riforma Giustizia: la Cassazione
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