NOTIZIARIO del 14 novembre 2004

 
     

Giustizia : magistrati e penalisti in sciopero il 24 contro riforma
di red

La Giunta Esecutiva Centrale dell'ANM ha confermato oggi lo sciopero gia' annunciato ed ha preso una serie di iniziative. La data dell'astensione dalle udienze e' il 24 novembre prossimo, in concomitanza con lo sciopero dei penalisti, anch'essi critici sulla riforma dell'Ordinamento giudiziario (il che dovrebbe minimizzare il disagio per l'utenza). I magistrati organizzeranno pubbliche assemblee aperte al contributo del mondo giuridico, del personale amministrativo e della societa' civile.

Nell'odierna riunione, il parlamentino dell'Associazione Nazionale Magistrati ha poi rivolto all'unanimita' un appello al Parlamento perche' ''trovi spazio per un ulteriore confronto e approfondimento'' sulla riforma dell'ordinamento giudiziario. L'appello sara' consegnato domani in una lettera ai presidenti delle Camere Pera e Casini per esprimere "preoccupazione" per una riforma "sbagliata, cattiva e per molti aspetti contraria allo spirito della Costituzione".

E' stato deciso anche di consegnare il 23, alla vigilia dello sciopero, una lettera al ministro della Giustizia Castelli ed al vice presidente del CSM Rognoni per "rappresentare le gravi condizioni in cui operano i magistrati, la necessità di avere gli strumenti indispensabili per rendere un servizio adeguato ai bisogni di giustizia, evidenziando che con la riforma non si avranno processi né più rapidi ne più efficienti". L'ANM spera di ottenere in calce le firme di tutti gli oltre 8.000 magistrati.

E' stata invece bocciata la proposta di manifestare il proprio dissenso anche con una manifestazione davanti a Montecitorio. Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Edmondo Bruti Liberati aveva infatti posto l'esigenza di ispirarsi al ''massimo rigore istituzionale'', evitando iniziative in grado di esporre la magistratura a critiche.

A giudizio dei magistrati, la riforma approvata "pone in crisi il diritto dei cittadini ad avere un giudice indipendente da ogni altro potere e opera nella direzione opposta a quella di processi piu' rapidi ed efficaci." Il parlamentino delle Toghe ha ribadito che "l'ANM, raccogliendo gli inviti al dialogo, non ha mancato fino all'ultimo di fornire il suo contributo di approfondimento e di proposta" ma "il Governo ha dimostrato una totale chiusura di fronte agli appelli al dialogo e alla unanime critica degli operatori della giustizia e del mondo accademico".

In riferimento alle pesanti critiche ad alcuni magistrati, ultimo in ordine di tempo Ilda Boccassini, Pubblico Ministero nel processo SME, tutte le correnti dell'ANM hanno condannato gli attacchi alla magistratura, commentando che ''un corretto sistema istituzionale non puo' tollerare l'offesa e la delegittimazione della funzione giurisdizionale''.

"Il controllo della pubblica opinione sull'operato della magistratura e' elemento stesso della democrazia - hanno rilevato i magistrati - Ma campagne di delegittimazione e insulti nei confronti del magistrati, soprattutto se provengono da esponenti delle istituzioni, danneggiano la giustizia e minano la credibilità delle Istituzioni".

Lo sciopero dei magistrati nasce in conseguenza dell'approvazione da parte dell'Assemblea del Senato della delega ail Governo per la riforma dell'ordinamento giudiziario con significative modifiche sull'organizzazione del Ministero della giustizia, del Consiglio di presidenza della Corte dei Conti, delle carriere e dell'esame per la valutazione della capacita' psicoattitudinale ad esercitare le funzioni di magistrato. Il testo torna ora all'esame della Camera per l'approvazione definitiva.

Speciale Giustizia, con il libro bianco delle disfunzioni degli uffici giudiziari


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