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NOTIZIARIO del 09
novembre 2004
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Uganda:
anche medici senza frontiere lancia allarme Ritorna l'allarme sull'Uganda del nord, dove e' in atto la piu' dimenticata emergenza umanitaria del mondo. Dopo l'ONU lo denuncia Medici senza frontiere, che mette il dito nella piaga del milione e mezzo di profughi spostatisi a causa della guerra civile e spesso oggetto di inaudite violenze da parte dei ribelli. Tali violenze comportano effetti per la salute fisica e mentale delle vittime, spesso bambini, aggiungendosi alla fame, alla carenza di acqua e infrastrutture ed alle malattie conseguenti, malaria, insufficienze respiratorie e diarrea. I piu' esposti alle malattie sono i bambini al di sotto dei cinque anni, per i quali il tasso di mortalita' e' altissimo, mentre i ragazzi intorno ai 12 anni sono le vittime preferite della LRA, l'Armata della Resistenza del Signore, un gruppo di ribelli fanatici cristiani. Costoro negli ultimi anni hanno rapito, violentato e imposto il compimento di violenze feroci contro i propri stessi familiari circa 20.000 bambini, costretti a diventare schiavi sessuali o soldati precoci. MSF chiede alla comunita' internazionale ed alle altre associazioni umanitarie un intervento urgente, sottolineando anche che a causa delle violenze molte vittime mostrano propensione al suicidio. Anche se l'ipotesi di porre fine alla propria vita e' un assoluto tabu' per le popolazioni Acholi, non esistono infatti sufficienti strutture per ospitare e curare le vittime delle violenze.
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Il caso Uganda : orecchie, nasi e labbra tagliate e bimbi soldato Il caso Congo: 40.000 vittime di stupro in 6 anni Caso Sudan - Darfur: 1.200.000 profughi, 50.000 morti Caso Sudan - Khartoum: 900.000 vittime di violenza e povertà Rifugiati
e asilo:
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