NOTIZIARIO del 21 luglio 2004

 
     

ONU : approvata risoluzione sul muro di Israele
di Rico Guillermo

L'assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato ieri sera tardi - cone 150 voti a favore, 6 contrari e 10 astenuti - una risoluzione che esige da Israele il rispetto della decisione della Corte internazionale di Giustizia dell'Aja che ha dichiarato illegale rispetto al diritto internazionale la costruzione del muro e ne ha chiesto lo smantellamento.

Prendendo atto dell'avviso del tribunale, consultivo, ma non vincolante, emesso il 9 luglio, la risoluzione dell'ONU esige che Israele, potenza occupante, si adegui a ques'obbligo giuridico e smantelli il muro. Il Tribunale aveva espresso il suo parere riguardo alla parte di muro che si trova su territorio palestinese e disposto il pagamento dei danni ai palestinesi danneggiati.

L'Unione Europea, che ha faticato a raggiungere una posizione comune prima dello scrutinio, determinando un ritardo del voto, ha infine dato il suo appoggio unanime al testo, che aveva contribuito ad emendare essendo esso stato redatto da Paesi arabi.

Il rappresentante di Israele, Dan Guillerman, ha bollato la risoluzione come controproducente ed ha levato dure critiche all'Assemblea generale che, a suo dire, ha perso l'occasione per contribuire alla causa della pace.

D'altro canto gli Stati Uniti hanno votato contro la risoluzione, stimandola di parte e squilibrata. L'ambasciatore USA, James Cunningham, ha affermato che essa puo' compromettere il processo di pace in Medio Oriente.

E' noto che George W. Bush sta cercando il consenso della comunita' ebraica statunitense, che alle precedente competizione presidenziale aveva votato per Al Gore, e tutte le azioni di politica estera verso lo Stato mediorientale costituiscono solo un avallo per le scelte e l'azione di Sharon, come gia' avvenuto per il piano di ritiro dalla striscia di Gaza.

Nella risoluzione adottata ieri - che include una condanna per tutti gli atti di violenza, terrorismo e distruzione - l'Assemblea chiede al segretario generale di istituire un registro dei danni causati e decide che i Paesi membri si riuniscano per studiare ome porre fine alla situazione illegale derivante dalla costruzione del muro.

La risoluzione comprende un appello al governo israeliano ed all'autorita' palestinese perche' si conformino al piu' presto al piano della Road Map elaborato a suo tempo da Stati Uniti, Russia, Unione Europea e ONU.

Dieci giorni fa la Corte suprema di Israele dispose che il percorso del muro costruito da Sharon venisse modificato per minimizzare i disagi per i Palestinesi che vivono nella zona della West Bank, dato che "lo Stato dovrebbe trovare un'alternativa che sia anche meno sicura, ma che porti meno danno alla popolazione. Questa strada alternativa esiste".

Israele ha gia' costruito circa 200 chilometri di barriera sugli oltre 700 previsti nel progetto. Ufficialmente il muro viene eretto per impedire ai kamikaze palestinesi di entrare nel suo territorio, e i servizi segreti israeliani affermano che la barriera ha gia' permesso di ridurre gli attentati del 90% e lamentano che la decisione de L'Aja non abbia tenuto conto delle esigenze di sicurezza di Israele.

I Palestinesi invece ritengono la costruzione del muro un metodo subdolo per annettere territori che da anni appartengono alla loro gente. Inoltre 45000 Palestinesi sono in qualche modo diretatmente interessati alla questione, dato che i loro villaggi ed orti si trovano spesso dall'altro lato della barriera in costruzione.

by www.osservatoriosullalegalita.org

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