NOTIZIARIO del 7 giugno 2004

 
     

Sharon vince su Gaza , ma rischia la crisi
di Rico Guillermo

La vittoria politica di Sharon su Gaza - annunciata trionfalmente al raduno dei giovani ebrei - non allontana il rischio di una crisi di governo.

Il piano, modificato al fine di accontentare un po' tutti e approvato dal governo a larga maggioranza, fissa tra l'altro la data d'inizio dello sgombero delle colonie al marzo 2005, ma permangono lamentele nell'esecutivo.

Il leader del partito nazional-religioso di estrema destra Efraim Eitam ha commentato che si tratta di "una delle decisioni pił orribili che siano mai state prese da un governo da quando esiste lo stato d'Israele", e sembra sia pronto alle dimissioni, con conseguenze letali per il governo Sharon.

I 7.500 coloni ebrei che vivono nella striscia di Gaza sono una minoranza mal vista dallo stesso popolo israeliano. Nel Paese i commenti sulla situazione e sul piano sono negativi e negli ultimi giorni i principali gionali israeliani evidenziano queste tensioni.

Un commentatore ha descritto il piano di ritiro da Gaza come "il piu' terrorizzante dei temi" e c'e' chi ricorda che simili proposte sono costate la carriera ed a volte anche la vita di leader precedenti, come nel caso di Yitzhak Rabin. Un altro quotidiano descrive l'importanza del voto per Sharon chiamandola "la battaglia della sua vita". Un altro giornale parla di "giorno storico".

Il diffuso quotidiano Yediot Aharonot in un editoriale definisce invece quello del voto sul piano "un giorno fatale", mentre un editoriale di Ha'aretz sottolinea che occorre ora passare all'approvazione da parte del parlamento.

Gli fa eco il Jerusalem Post, sottolineando che "senza questo sostegno" Sharon non potra' smantellare insediamenti autorizzati e "non perche' gli manchi la volonta', ma perche' gli manca il potere".

by www.osservatoriosullalegalita.org

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