NOTIZIARIO del 13 luglio 2004

 
     

L' Europa aiuterà l' Iraq ma rifiuta la pena di morte
di Elisa Mabrito

L'Europa - che e' gia' il maggior donatore per l'Iraq - ha promesso di continuare a dare il suo sostegno al Paese e di inviare presto a Baghdad una delegazione per incontrare il governo a interim. Tuttavia il consesso dei 25 ha chiesto di evitare la reintroduzione della pena di morte.

La presa di posizione e' stata assunta ieri a Bruxelles nell'incontro fra i ministri degli esteri dell'Unione Europea - guidati dall'olandese Bernard Bot - ed il capo della diplomazia irachena Hoshyar Zebari. Bot ha detto: "Speriamo di continuare il dialogo su questo tema, tuttavia penso che il nostro messaggio sia stato chiaro".

Zebari ha risposto che in questo momento sarebbe impossibile farne a meno, in quanto efficace deterrente per il terrorismo: "Io stesso - ha detto - durante la mia vita sono stato un fiero propugnatore dell'abolizione della pena di morte ed ho sempre difeso i diritti umani, quindi ho piena comprensione per la posizione dell'Unione Europea. Ma contemporaneamente sono consapevole che la realta' con cui ci confrontiamo sul campo necessita' di decisioni dure e di azioni che riportino sotto controllo la situazione della sicurezza."

Zebari si e' detto convinto che i terroristi vogliano "sfidare il nuovo governo, indebolire la sua autorita' e intimidire gli altri Paesi in modo che cessino il loro aiuto e la loro assistenza." Il ministro degli esteri iracheno ha anche chiesto a Bruxelles una maggiore presenza politica nel Paese.

Anche il presidente ad interim iracheno, Ghazi Al Yawir, da Baghdad, ha insistito che il Paese deve subito restaurare la pena di morte, sospesa durante l'occupazione.

Il governo ad interim iracheno - che ha anche un ministero per i Diritti Umani - vorrebbe pero' prima annunciare un'amnestia per i combattenti della resistenza che hanno ucciso Americani considerandoli forze di occupazione, e quindi invasori, ma sono pronti ora a gettare le armi.

Al Yawir ha detto che questa azione sarebbe seguita dal ripristino della pena di morte. Tuttavia, ha detto il presidente: "le condanne a morte saranno applicate solo come lo sono in molte delle piu' avanzate societa' del mondo... non e' come per il passato regime che aveva varato 114 articoli di legge che portavano la pena di morte", ha concluso riferendosi al regime di Saddam Hussein.

Ma in un comunicato i ministri delle 25 nazioni dell'UE hanno ribadito che "l'Unione Europea conferma la sua opposizione alla pena di morte in tutti i casi".

Nel frattempo, un giudice iracheno ha condannato a morte tre uomini nella citta' santa di Karbala, prima ancora che sia ufficialmente reintrodotta la pena capitale. La sentenza - motivata con l'estrema ferocia dei crimini commessi dai tre imputati - e' anche la prima emessa sotto il nuovo governo ad interim dopo 15 mesi di occupazione.

Non certo un buon inizio....

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