George
W. Bush appoggia Kofi Annan dopo critiche per oil for food
di red
Il governo degli Stati Uniti da' un appoggio senza ambiguita' al segretario generale dell'ONU Kofi Annan dopo alcuni attacchi di parte della stampa americana e di qualche senatore USA sulla sua supervisione dell'affare Oil For Food. Lo ha detto ieri in una conferenza stampa il rappresentante permanente degli USA presso l'ONU, l'ambasciatore John Danforth.
Egli ha detto che le indagini sul programma, quella interna ONU, guidata dall'ex presidente della Federal Reserve USA, Paul Volcker e l'altra del Congresso degli Stati Uniti, debbono proseguire, ma che non vi debbono essere notizie fuorvianti come quella che washington voglia le dimissioni o la caduta di Annan.
"E' importante per noi Stati Uniti chiarire la nostra posizione - ha detto l'ambasciatore, sottolineando che la sua dichiarazione aveva l'appoggio personale di george W. Bush - non suggeriamo le dimissioni o la destituzione del segretario generale".
Oltre 130 Paesi, compresi membri dell'Unione Europea e dell'Unione Africana, avevano gia' espresso ufficialmente il loro appoggio a Kofi Annan. Spagna e Francia avevano anche affermato che Annan e' la persona piu' giusta per guidare la prevista trasformazione dell'ONU.
Il programma Oil for food, in vigore dal 1996 al 2003, nato per alleggerire le sofferenze della popolazione irachena provata dall'embargo imposto dall'occidente a Saddam Hussein dopo l'invasione del Kuwait, ha fruttato al dittatore e ad altri diversi miliardi di dollari (13, secondo la commissione di inchiesta USA).
Gli attacchi contro Kofi Annan sono cominciati dopo che si e' appreso che suo figlio Kojo era a libro paga di una societa' svizzera che aveva ricevuto dall'ONU l'appalto per il controllo di qualita' di cibo e medicine inviate in Iraq, societa' da cui si era licenziato nel 1998.
Il senatore americano repubblicano Norm Coleman, incaricato dell'inchiesta americana su Oil For Food, ha chiesto dalle colonne del Wall Street Journal al segretario generale dell'ONU di dimettersi perche' "la piu' vasta frode della storia dell'ONU si e' svolta sotto la sua direzione", ma Annan ha risposto sul Financial Times che non si sarebbe dimesso.
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