NOTIZIARIO del 08 ottobre 2004

 
     

Oil for food : difficile indagare sullo scandalo dell' ONU
di Giulia Alliani

Come gia' il Washington Post, il Washington Times torna ad occuparsi dello scandalo "Oil for Food". Lo fa con un editoriale di Ed Feulner, presidente della Heritage Foundation, una delle organizzazioni neo-con, il cui scopo dichiarato e' quello di "formulare e promuovere politiche basate sui principi della libera impresa, della liberta' individuale, dei valori americani tradizionali, e della difesa nazionale".

Feulner afferma che "il programma Oil for Food potrebbe rivelarsi come uno dei piu' grossi crimini della storia. Sembra che nello scandalo sia coinvolto piu' di un membro delle Nazioni Unite. Negli Stati Uniti la commissione d'inchiesta sul Programma Oil for Food, guidata dall'ex capo della Federal Reserve, Paul Volcker, e' al lavoro da quasi sei mesi, ma pare che non stia facendo molti progressi."

"La cosa non stupisce - commenta Feulner - dal momento che non e' dotata delle armi adatte: non ha il potere di convocare testimoni ed e' chiaramente passibile di manipolazioni da parte delle Nazioni Unite. Non ha l'autorita' per ottenere risposta alle proprie richieste di informazione e non ha il potere di punire i reati che dovesse scoprire."

Feulner sottolinea che le operazioni della Commissione Volcker sono ammantate di segretezza: "si conoscono i nomi degli investigatori piu' in vista, ma ce ne sono circa quaranta che sono del tutto sconosciuti. Queste persone devono essere indipendenti, ma, siccome non sappiamo chi siano, non sappiamo nemmeno se hanno dei legami con le Nazioni Unite."

Inoltre "uno dei commissari ha gia' dato le dimissioni perche' sulla sua imparzialita' erano stati sollevati seri dubbi. Si tratta di Anna di Lellio, la portavoce di Volcker, che si e' ritirata dopo che era emersa la notizia riguardante alcune sue affermazioni di tenore anti-americano."

"Non mi va a genio" aveva dichiarato al Guardian la Di Lellio in occasione del primo anniversario dell'attacco dell'11 settembre "che l'Italia e gli Stati Uniti, le mie due patrie, si siano fatte temporaneamente occupare da due famiglie. Con due difensori come W e Berlusconi, in larga parte senza controllo per effetto di una informazione da sicofanti, non abbiamo bisogno di Bin Laden per distruggere la cultura, la liberta' personale, il rispetto per gli altri esseri umani, l'onesta' e la legalita'".

Accettandone le dimissioni anche Volcker ha dichiarato che il tenore delle sue affermazioni avrebbe potuto essere un ostacolo alla capacita' di agire con efficienza da tramite tra la commissione e la stampa e il pubblico.

Sebbene vi siano state delle smentite, nello scandalo Oil for food sarebbe coinvolto anche il figlio di Kofi Annan, al punto che si e' parlato di Kofigate.

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