NOTIZIARIO del 22 dicembre 2004

 
     

Giustizia: Ciampi ne ricorda importanza , ma Lega e Previti attaccano le Toghe
di red

"Oggi ci troviamo a dover constatare che non sembrano essersi consolidati quei segnali di miglioramento rilevati nel 2003, soprattutto per quanto concerne i tempi della giustizia e, quindi, la durata dei processi".

Lo ha affermato ieri il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, in occasione dello scambio degli auguri di Natale e Caopodanno con le Magistrature della Repubblica, che ha ribadito un concetto espresso lo scorso anno nella stessa occasione, e cio'e che "l'efficienza del "sistema nazione" dipende dal grado di efficienza delle strutture e degli apparati vitali della cosa pubblica, a partire dal funzionamento della giustizia".

"Lungo tutta la durata del mio mandato - ha chiosato il Presidente - non ho mai smesso di sollecitare la più vigile attenzione del Consiglio Superiore della Magistratura e del Ministro della Giustizia su questo problema di capitale importanza", dato che "la giustizia che non arriva in tempo non è soltanto lesiva dei diritti e degli interessi dei cittadini, ma è anche causa di inefficacia della pretesa punitiva dello Stato, che è uno dei fondamenti della convivenza civile".

Il Capo dello Stato ha commentato che "la riforma dell'Ordinamento giudiziario, recentemente approvata dal Parlamento - e sulla quale ho ritenuto di dover richiedere alle Camere una nuova deliberazione con riferimento ad alcuni importanti profili di costituzionalità - è mossa dall'esigenza di migliorare l'efficienza degli apparati giudiziari e di far rientrare lo svolgimento del processo civile e penale nell'alveo di quella 'ragionevole durata', che è un puntuale precetto della nostra Costituzione".

Il presidente ha auspicato "che si rafforzi, in ogni caso, l'impegno di chi lavora nel sistema giudiziario per realizzare quelle economie di tempi e di atti che la stessa legislazione in vigore consente. Ciò è necessario per preservare la fiducia dei cittadini nella giustizia".

"Ribadisco - ha concluso il presidente - infine, un principio più volte affermato fin dall'inizio del mio mandato: i magistrati vanno rispettati nell'esercizio delle loro funzioni, tutelate dai principi costituzionali di autonomia e indipendenza. Dal canto loro, i magistrati devono essere sempre consapevoli dell'altezza e della delicatezza del compito loro affidato, così come del dovere di essere e anche di apparire, in ogni loro comportamento, autonomi e indipendenti."

Le parole del presidente Ciampi cadono in un momento in cui vi sono forti contrasti fra esponenti della maggioranza di governo e alcuni magistrati. Proprio ieri il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati ha dovuto intervenire a commento delle ultime inteperanze che hanno visto ancora vittima il procuratore Papalia.

"La settimana scorsa il Ministro Castelli - ha commentato il presidente dell'ANM - ha definito 'libera espressione di pensiero' gli epiteti di razzista e nazista diretti da alcuni parlamentari all'indirizzo del Procuratore Papalia. Da due giorni attendiamo di conoscere come il Ministro Castelli definisce l'invito rivolto dall'onorevole Borghezio, in un comizio a Milano, a 'prendere a calci in c*' il Procuratore Papalia".

Bruti Liberati commenta che "L'attesa non sarà stata inutile se il Ministro vorrà finalmente dire che anche la volgarità ha un limite e ricordare che gli esponenti politici per primi hanno il dovere di rispettare la magistratura".

Nel frattempo Cesare Previti ha attaccato il giudice Carfi'. Chiamato in un'intervista su Repubblica a commentare la possibilita' che il Parlamento approvi una legge in grado di far scattare la prescrizione, il presidente del Tribunale di Milano che in primo grado condanno' il deputato di Forza Italia a 11 anni di carcere per la vicenda Imi-Sir aveva commentato: "Ho fatto il mio dovere di giudice. E rifarei esattamente quello che ho fatto".

Previti attacca, accusando il magistrato di "intervista irrituale", e di cercare "di condizionare gravemente il processo di appello Imi-Sir". Inoltre, a giudizio di Previti, il magistrato avrebbe commesso nel processo "pesanti irregolarita'". Il parlamentare di Forza Italia parla di "una sentenza ingiusta e parziale" e di "motivazioni basate su inconfutabili falsi".

Fra tutti un monito lo ha lanciato invece il presidente della Camera Pierferdinando Casini, il quale ha affermato che tutte le osservazioni del presidente della Repubblica sulla riforma dell'Ordinamento giudiziario vanno attentamente analizzate e recepite, richiamando anche il governo a tenere in considerazione gli avvertimenti del capo dello Stato sulle modalita' di presentazione ed approvazione delle leggi.

Speciale Giustizia


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