NOTIZIARIO del 01 novembre 2004

 
     

Presidenziali USA : George Bush e John Kerry testa a testa
di Mauro Giannini

George W. Bush e John F. Kerry risultano alla pari nelle intenzioni di voto per le elezioni di domani, secondo l'ultimo sondaggio giornaliero di Zogby per Reuters.

Il presidente uscente ha recuperato due punti percentuali rispetto a ieri, ma un incremento di consensi per Kerry dell'1% conferma il testa a testa, con entrambi al 48%. Il sondaggio non tiene conto di Nader, che molti sondaggi danno circa al 2%.

Occorre considerare pero' che, anche se il campione su cui e' effettuato il sondaggio e' scelto con riferimento alle diverse fasce di popolazione, a determinare la vittoria saranno gli esiti dei collegi, non le maggioranze di cittadini, e nei collegi alcune voci danno vincente Kerry.

I due principali concorrenti alle elezioni presidenziali USA hanno trascorso la giornata di ieri negli Stati chiave. Per entrambi la domenica e' inziata con un servizio religioso e terminata con rumorosi giri.

Dopo una settimana trascorsa a parlare del tema piu' rilevante per gli Americani, la sicurezza del Paese, e dopo le vivaci risposte al video di Osama Bin Laden, in Ohio, New Hampshire e Florida Kerry e' tornato ai temi interni - lavoro, assistenza sanitaria, ricerca sulle cellule staminali.

Secondo i media statunitensi l'ntervento del leader di Al Qaida non avra' conseguenze sugli elettori. Nonostante Bin Laden, l'importante comunita' musulmana di Detroit, nel Michigan, si e' gia' espressa a sfavore di Bush.

Il direttore del periodico islamico-statunitense Arab-American News, Osama Siblani, ha definito "arrogante" l'amministrazione di George Bush ed ha annunciato che gli islamici non voteranno per lui: "aveva promesso di unire e non dividere, ma e' riuscito solo ad unire il mondo contro di noi".

Dall'Imam della moschea di Detroit giunge una conferma di questa posizione: "Frustrati dalle politiche di questa amministrazione molti Musulmani hanno scelto Kerry. Saranno il 70-80% della comunità".

Bush - ieri in Florida ed Ohio - ha cercato consensi nella comunita' cubana attaccando Fidel Castro: "Spero fortemente che il popolo di Cuba possa essere libero dal tiranno". Ma in Ohio la popolazione e' afflitta dalla disoccupazione, giunta per centinaia di migliaia di persone proprio sotto l'amministrazione Bush. Il presidente ha parlato quindi di calo delle disoccupazione e di un'economia forte che diverra' ancora piu' forte.

Entrambi i candidati hanno cercato il voto della comunita' ispanica, mentre su quella afroamericana, tradizionalmente democratica, pende il problema delle liste elettorali, su cui intende vigilare il regista Michael Moore.

Oggi Kerry sara' in Michigan, Wisconsin e di nuovo in Ohio. Bush fara' un giro di 6 Stati prima di tornare al suo ranch in Florida.

Le spese per la campagna ammontano in totale ad 1 miliardo di dollari.

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I temi principali della campagna presidenziale USA